La sesta sezione del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Comune di Lanciano per la riforma della sentenza 00183/2016 del Tar Abruzzo Sezione di Pescara concernente ottemperanza della sentenza n. 98/2006 del Tar Abruzzo, sezione staccata di Pescara – demolizione manufatto in via Cesare de Titta 4, noto come “Palazzo Novecento”.
“Il Consiglio di Stato ha riconosciuto la legittimità della delibera consiliare 111 del 30 dicembre 2013 con cui, su proposta dellaAssessore all’Urbanistica Pasquale Sasso e dell’allora dirigente Vincenzo Di Fabio, abbiamo dichiarato con il voto della nostra maggioranza – 12 favorevoli 4 contrari e 1 astenuto – l’immobile di prevalente interesse pubblico e non in contrasto con rilevanti interessi urbanistici o ambientali, destinandolo quindi ad uffici comunali ed evitando di procedere alla demolizione. – dichiara il sindaco Mario Pupillo – Questa assunzione di una precisa responsabilità politica e amministrativa, oggi riconosciuta dal Consiglio di Stato, ha consegnato alla collettività un immobile che sarebbe stato invece destinato alla demolizione. Il manufatto è un’opera abusiva e tale rimane – sottolinea Pupillo – la natura abusiva dell’immobile non viene sanata dalla dichiarazione resa ai sensi dell’articolo 31 comma 5 del Testo unico dell’Edilizia: non si tratta di una sanatoria, ma viene riconosciuta l’esistenza di prevalenti interessi pubblici rispetto alla demolizione. Il trasferimento nell’immobile di alcuni uffici comunali consentirà un sensibile risparmio per le casse comunali, visto che numerosi uffici sono attualmente in locali affittati per un costo di circa 85mila euro l’anno”.