L’appuntamento con le tradizionali audizioni di musiche sacre nella settimana santa lancianese si rinnova questa sera, mercoledì 12 aprile, alle ore 21, nella cattedrale della Madonna del Ponte di Lanciano grazie all’Arciconfraternita Morte e Orazione. (QUI l’articolo su storia e origini)
Miserere, Amplius, Tibi Soli, Ecce Enim, Auditui Meo, Cor Mundum, Redde Mihi, Libera, Quoniam e Benigne. Sono questi i titoli dei versetti dispari del Salmo 50 di Davide che accompagnano, in musica, la settimana di Passione frentana.
Quello che può essere considerato un vero e proprio sottofondo musicale della settimana santa è legato a doppio filo con il compositore ottocentesco Francesco Paolo Masciangelo che scrisse delle composizioni proprio su commissione dell’Arciconfraternita, nel 1882 diresse l’orchestra e venne nominato confratello onorario. E’ infatti il Miserere musicato da Masciangelo nella seconda metà dell’800, proprio per l’Arciconfraternita Morte e Orazione, ad essere il vero leitmotiv della settimana che precede la Pasqua. La richiesta di perdono dell’uomo per aver tradito ed umiliato Cristo su quegli spartiti di un secolo e mezzo fa diventa musica. Ogni nota segna un nuovo mea culpa, ogni frase aiuta l’uomo ad avvicinarsi a Dio.
Ma di pari importanza, è il più grande allievo di Masciangelo, Francesco Paolo Bellini, che proseguì, sulle orme del maestro, il suo lavoro, donando altrettante toccanti musiche e di impatto alla stessa Arciconfraternita. Bellini sarà quest’anno protagonista dei concerti di corale e orchestra San Filippo Neri perché, per la prima volta in tempi moderni, sarà eseguito tutto il “suo” Miserere. (QUI tutto il programma della settimana santa)
Nel corso degli anni, i brani tratti dal Miserere venivano eseguiti durante le cosiddette “posate” che si tenevano nei luoghi simbolo della Lanciano di un tempo. Ed è una volta cessata questa tradizione, che si è arrivati ai tradizionali concerti della settimana santa che conosciamo oggi.
Ma sono senza dubbio le due marce funebri che accompagnano l’incedere lento dei confratelli e del Cireneo durante le processioni del Giovedì e del Venerdì Santo a segnare la perfetta identificazione tra note e settimana santa. Parliamo del Christus, musicato da Masciangelo nel 1869 e dell’Elegia del maestro Ravazzoni. Il Christus di Masciangelo, insieme al Cor Mundum di Bellini, è senza dubbio la composizione che oggi più rappresenta l’Arciconfraternita. E l’Elegia, di cui purtroppo si sa poco, così come del suo compositore, venne proposta nel concerto del Venerdì Santo, a cui negli anni ’90 si aggiunse anche quello del mercoledì. Così con il suo ritmo lento ma scandito divenne ben presto conosciuta ed apprezzata da tutti i lancianesi innamorati delle tradizioni della propria città. L’Elegia per orchestra, inoltre, apre i tradizionali concerti, con l’ingresso dello stendardo e del consiglio direttivo dell’Arciconfraternita.
L’appuntamento per fondersi tra sacralità e musica, quindi, è per questa sera, mercoledì 12 aprile, alle 21, nella cattedrale della Madonna del Ponte e nel pomeriggio del Venerdì Santo, prima della solenne processione del Cristo Morto, alle 16.30, nella chiesa parrocchiale di Santa Lucia.