Sono stati circa 150 i ragazzi dell’istituto De Titta-Fermi che questa mattina, dopo le polemiche, hanno partecipato all’incontro, rigorosamente a porte chiuse, con la scrittrice gay Francesca Vecchioni ed alla presentazione del suo libro “T’innamorerai senza pensare” nell’istituto Fermi in viale Marconi, a Lanciano, organizzato dall’associazione I Colori dell’Iride.
Un incontro preceduto da manifestazioni, autorizzazioni ed un polverone mediatico (QUI l’articolo), e non solo, che tutti gli argomenti attuali, ma controversi e spinosi portano con sé.
“E’ sempre bello parlare con i ragazzi, – ha detto la Vecchioni al termine della presentazione – è sempre bello ed importante che ci sia dialogo con loro, soprattutto per creare ponti e mai dividere. Ringrazio molto la preside per avermi fatto venire qui perché sono gli stessi ragazzi ad esternare il loro bisogno di parlare di questi argomenti e da parte nostra, non bisogna mai avere paura di farlo. E’ sempre bello quando arrivano domande, dobbiamo preoccuparci quando non ce ne sono”.
I ragazzi si sono mostrati interessati, partecipi in quello che, a detta di chi è stato presente, non è stata una mera presentazione ma un vero dialogo in cui ci si è scambiati pareri, opinioni, consigli sul proprio modo di essere e di affrontare la diversità, non solo sessuale, al giorno d’oggi.
Francesca ha risposto alle tante domande poste dagli alunni sul tema della discriminazione e su come affrontarlo senza paure. “Innanzitutto dobbiamo ricordarci del ruolo fondamentale che ha la scuola – ha detto Francesca – perciò affidiamoci anche ai nostri insegnanti, diamo loro importanza. In secondo luogo, ricordiamo che noi siamo la società, noi possiamo fare la differenza – ha sottolineato – e di fronte ad un commento negativo dobbiamo poter aver gli strumenti per non discriminare mai, indipendentemente dall’orientamento affettivo”.
La Vecchioni ha parlato anche delle polemiche che hanno preceduto il suo arrivo a Lanciano cercando di spiegare e ridimensionare un po’ l’accaduto. “Io non credo che quello che ha detto la preside e quello che hanno detto gli studenti siano due cose così opposte – ha affermato – anzi, penso che sia comunque l’esternazione della volontà di un dialogo, ovviamente, espressa, in modo diverso. E poi sì, è stata chiesta un’autorizzazione alle famiglie, ma non dimentichiamoci che oggi l’incontro c’è stato, io sono qui e ho potuto parlare con i ragazzi e non è una cosa così scontata”.
Infine, ha dato un consiglio a chi deve fare un coming out, non solo affettivo, in famiglia e con la società. “In primis ho detto che è necessario sentirsi tranquilli e pronti con se stessi perché la consapevolezza di sé è il primo passo. – ha sottolineato la Vecchioni – E poi avere un po’ di pazienza e aspettarsi di tutto, in negativo e in positivo perché, magari, all’inizio, al nostro interlocutore, che può essere anche un genitore, mancano gli strumenti per capire fino in fondo la situazione. Infine non dobbiamo mai dimenticare – ha concluso – che intorno abbiamo tutto un mondo di persone che ci vogliono bene e meritano il rispetto di sapere chi siamo”.
Francesca Vecchioni sarà protagonista di un altro incontro, nel pomeriggio, alle ore 17.30, a Palazzo degli Studi per tutta la cittadinanza.