Si apre con la rivolta delle tabacchine del 1968 il Mese della Resistenza 2017 (QUI l’articolo), oggi pomeriggio, venerdì 31 marzo, alle ore 17.30, nella sala della biblioteca regionale in via dei Frentani, quando sarà proiettato il documentario “Le Tabacchine inSorgono”. Video del 2008, ideato e realizzato da Emanuela D’Ortona e oggi montato da Enzo Francesco Testa con nuove foto e interviste a cura di Gianna Di Donato, presidente associazione L’Altritalia.
Nel 1968 circa 650 tabacchine, dipendenti dell’Azienda Tabacchi a Lanciano, scioperarono ad oltranza ed occuparono lo stabilimento per protestare principalmente contro la riduzione dell’organico di circa 400 unità; le motivazioni alla base di questo licenziamento furono l’intenzione della direzione di modernizzare l’impianto di lavorazione con nuovi macchinari ed anche il possibile trasferimento dell’azienda in un’altra città.
La rivolta della tabacchine di Lanciano ebbe all’epoca una fortissima eco in tutta la regione, ma anche a livello nazionale. E’ forse azzardato sostenere che le tabacchine di Lanciano “fecero” anche loro “il Sessantotto”, dal momento che la maggior parte delle operaie coinvolte aveva una scarsa, se non nulla, conoscenza di ciò che stava accadendo in quell’anno nel mondo. Nonostante ciò, le 650 operaie che si ribellarono alle decisioni imposte dalla direzione della fabbrica sono uno degli esempi di un’epoca che stava cambiando e della contestazione dell’autoritarismo delle classi dirigenti.
Nonostante il lavoro fosse faticoso e mal pagato, nonostante le tabacchine fossero spesso additate come “donnacce” perché svolgevano un’attività lavorativa fuori dalle mura domestiche, queste donne lottarono strenuamente per difendere il loro posto di lavoro che, in alcuni casi, rappresentava l’unica fonte di sopravvivenza per alcuni nuclei familiari. Le 650 operaie che dormirono per circa due settimane nello stabilimento, lontane dalle famiglie e dai loro figli, furono largamente supportate dalla città intera, la cui economia gravitava fortemente intorno all’Azienda Tabacchi. Le tabacchine di Lanciano ricevettero quindi l’appoggio e la solidarietà di tutta la comunità, a partire dall’amministrazione comunale sino ai commercianti, agli studenti ed alle altre categorie lavorative, anch’esse in lotta per i loro diritti. Ciò dimostra quanto l’azienda fosse protagonista della vita economica e sociale della città.
Lanciano è una città intrisa di storia in ogni angolo ed ha sempre valorizzato, e continua a valorizzare, il suo passato e le sue tradizioni. Ma non è stato così per la rivolta delle tabacchine, troppo presto archiviata dalla memoria storica della città e sulla quale è calato il silenzio per oltre 40 anni. Soprattutto i più giovani sono quelli che ignorano questa storia o la conoscono solo per sentito dire, magari dai più anziani che ne sono stati protagonisti o testimoni.
“Abbiamo cercato le tabacchine che in quegli anni lavoravano presso l’ATI e che, tra maggio e giugno del 1968, presero parte alla rivolta. Le abbiamo incontrate nelle loro case ed ascoltato le loro storie. – afferma l’associazione L’Altritalia – Durante il lavoro di raccolta delle informazioni e delle interviste abbiamo spesso incontrato l’affanno di quanti cercavano di convincerci che nessuna valenza “politica” avesse connotato l’agire di quelle donne, se non la sola paura di perdere uno stipendio sicuro, omettendo che è proprio la difesa del diritto al lavoro il primo atto politico di un cittadino consapevole”.