Domenico Masciangelo, nacque a Lanciano nel 1834 da Teresa Sanese, di Malta, e Raffaele Masciangelo, violoncellista della locale cappella musicale. Nel 1863, come attestato dalla autorizzazione prefettizia, diede avvio a un’importante attività tipografica ed editoriale nei locali al piano terra dell’antico palazzo già appartenuto alla famiglia Della Pergola.
La Tipografia operò nell’800 su due sedi, Lanciano e Vasto, e la sede di Lanciano fu un formidabile centro di formazione per altri affermati tipografi abruzzesi tra i quali il più celebre fu certamente Rocco Carabba. Nel 1868 Rocco, neppure quattordicenne, cominciò a frequentare la tipografia Masciangelo per apprendervi i rudimenti della composizione tipografica. Decise di mettersi in proprio, acquistando l’attrezzatura necessaria (un torchio e una macchina azionata a mano) nel 1876 con un capitale iniziale di quattrocento lire. Nel giro di un ventennio sarebbe divenuto uno tra i più affermati tipografi ed editori italiani, a capo di un’azienda di fama internazionale con oltre quattrocento dipendenti ma destinata ad una parabola discendente che si concluse agli inizi degli anni ’50 del ‘900.
La tipografia di Domenico Masciangelo fu pure fondamentale per la formazione di Donato D’Arcangelo. Già apprendista presso la tipografia lancianese dal 1877 fu collaboratore di Rocco Carabba. Dopo un breve periodo di attività a Vasto, nel 1881 si trasferì ad Atri, dove fondò una propria tipografia. L’attività del suo opificio spaziò dalla stampa di formulari amministrativi e opuscoli relativi all’attività ecclesiastica e civile alla produzione editoriale di testi scolastici e studi di bibliografia, letteratura e storia tra i quali è degno di nota “La sollevazione d’Abruzzo nell’anno 1814. Memorie storiche” di Nicola Castagna. Nella sua attività fu affiancato dal figlio Nicola. Alla fine dell’800 Domenico Masciangelo intraprese una collaborazione con la tipografia vastese di Michele Zaccagnini, dando vita alla Tipografia Istonio.
Oggi la Tipografia Masciangelo conserva ancora i macchinari e gli strumenti di lavoro che sono stati utilizzati dall’epoca della sua fondazione, nel 1863, e che rappresentano la più efficace testimonianza materiale dell’importante ruolo svolto dall’opificio nel corso di oltre 150 anni e sono al tempo stesso, dopo la sciagurata dispersione di quanto restava della Casa Editrice Carabba, tutto quanto rimane della gloriosa tradizione tipografica frentana.
Visitando i suoi ambienti suggestivi si possono conoscere le vicende di una famiglia che per generazioni, con i suoi caratteri mobili, Bastoni, Bodoni, Metropole, Elvethia, ha scritto pagine fondamentali della storia tipografica della regione Abruzzo e si possono rivivere tutte le intense emozioni dell’affascinante lavoro tipografico: la composizione e l’inchiostratura, il ritmo regolare dei torchi e delle macchine, l’odore della carta e degli inchiostri, i prodotti della formidabile arte della stampa.
Il patrimonio della Tipografia Masciangelo è certamente tra i più importanti in Italia per quantità e varietà di esemplari. Torchi, macchinari e attrezzature tipografiche, edizioni antiche, manifesti illustrati, matrici xilografiche e calcografiche, incisione e stampe, documentano una lunga tradizione e permettono di ripercorrere la storia della stampa e dell’editoria.
Grazie alle Giornate FAI di Primavera, in programma per domani e dopodomani, sabato 25 e domenica 26 marzo, e dalla Delegazione FAI di Lanciano, sarà possibile visitare la Tipografia Masciangelo dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19 in entrambe le giornate. Le visite saranno a cura degli apprendisti ciceroni di dell’istituto De Titta di Lanciano.