Un 24enne di Pollutri. S.C. le sue inziali fornite dalla polizia, è stato arrestato dalla polizia per aver commesso diversi reati: maltrattamenti in famiglia aggravati, lesioni personali, tentata estorsione e porto di arma clandestina.
L’aggressione. Ad illustrare i dettagli dell’episodio è stato il commissario capo Fabio Capaldo, nel corso di una conferenza stampa. Domenica scorsa, di mattina presto, il giovane aveva preteso dai genitori di 3000 euro “spiegando che che quella somma gli serviva per pagare lo stupefacente acquistato in precedenza da una donna di etnia rom”. Alla risposta negativa aveva impugnato una pistola, modello Beretta calibro 7.65 con matricola abrasa, e l’aveva puntata contro la madre minacciandola di morte”, ha spiegato Capaldo. Non pago, l’aveva poi afferrata per i capelli, trascinandola per casa e colpendola con pugni e calci e finendo poi per colpirla in testa con il calcio della pistola.
L’intervento dell’agente di polizia. All’episodio di violenza aveva assistito il padre del 24enne che, dopo aver tentato inutilmente di bloccarlo, aveva chiesto aiuto al vicino di casa, un agente della Polizia di Stato. L’uomo, libero dal servizio, si era precipitato nell’abitazione della coppia, allertando nel contempo la squadra volante del Commissariato. Il giovane, in preda all’ira, ha sfilato la pistola dalla cintura e l’ha puntata contro l’agente che, solo dopo una violenta colluttazione, è riuscito a disarmarlo. All’arrivo della volante il giovane è stato arrestato e tratto in commissariato. La madre è stata accompagnata al pronto soccorso dove le è stata medicata la ferita alla testa ed è stata constatata la frattura delle costole che guarirà in 30 giorni.
I precedenti. Quello di domenica, secondo quanto accertato dagli uomi coordinati dal commissario Capaldo, è stato solo l’ultimo di una serie di episodi violenti. In passato si era reso responsabile di tentata rapina e spaccio di sostanze stupefacenti. In diverse occasioni, era riuscito ad ottenere dai genitori, che avevano la paura di essere picchiati, cospicue somme di denaro “probabilmente utilizzate per saldare i debiti legati all’uso della droga”, come ha spiegato il dirigente del Commissariato. Gli episodi sono andati avanti fino all’altro giorno quando, dopo l’episodio violento, il padre ha trovato la forza di denunciarlo.