“Si evidenzia un ‘pasticcio amministrativo’ per l’assegnazione in house del servizio, praticamente durato un anno e poi mesi di calvario, aprendo le strade a ricorsi ed annullamenti di affidamento. L’Amministrazione comunale e la stessa società Ecolan dimostrano di non aver mai avuto le idee chiare sulla costituzione della società, il relativo controllo e l’affidamento, cambiando spesso atteggiamento e comportamento e spesso ragionando di pancia e non lucidamente”. Queste le dichiarazioni di Antonello Di Campli Finore, coordinatore cittadino di Ali (Alleanza Liberaldemocratica per l’Italia) a seguito del consiglio comunale di ieri (QUI l’articolo) e, come dice lo stesso Di Campli Finore “dopo aver letto la bozza del nuovo statuto”.
“Lo dimostra anche il comportamento paradossale dell’Amministrazione stessa che in un primo momento aveva etichettato i principi di merito della sentenza di annullamento come ‘tecnicismi’, per poi decidere di procedere immediatamente ad una revisione dello Statuto della Ecolan Spa cercando di rispettare quanto statuito dal Tar. – commenta il coordinatore di Ali – Rimane difficile comprendere questa duplice strategia di appellare dinanzi al Consiglio di Stato la sentenza di annullamento ma, al contempo, cercare di armonizzare lo statuto della società alla stessa”.
Nella sua nota ricorda inoltre come l’annullamento dell’affidamento in house sia nato da motivi chiari e precisi: “il precedente statuto assicurava il controllo sulla gestione attraverso il Comitato assembleare, le cui competenze però non si traducevano in poteri di ingerenza tali da vincolare l’operato dell’organo di amministrazione”, spiega Di Campli Finore.
Ma cos’è questo controllo analogo su cui poggia la sentenza del Tar? “Per fare un esempio concreto, – sottolinea il coordinatore di Ali – il dirigente all’Ambiente del Comune di Lanciano dovrebbe avere la capacità e possibilità di prendere decisioni operative su Ecolan Spa. Ora non è così, per qualsiasi intervento, anche urgente, il dirigente deve passare attraverso l’organizzazione Ecolan Spa che ha propri tempi e metodi. Pertanto questo fa perdere il controllo ‘diretto’ dell’ente”.
Ma anche gli articoli del nuovo statuto (QUI il testo integrale) che parlano di controllo analogo non sembrano convincerlo del tutto. “Non basta ‘assicurare’ il rispetto delle condizioni del controllo analogo, bensì occorre spiegare adeguatamente come i Comuni soci riescano ad esercitare sulla Ecolan Spa un controllo analogo a quello da essi esercitato sui propri servizi. – spiega – In altri termini, nello statuto approvato ieri dal consiglio comunale di Lanciano non si verifica ancora una sorta di amministrazione indiretta, nella quale la gestione del servizio resta saldamente nelle mani degli enti concedenti. In particolare, – prosegue – nel tentare di illustrare le modalità di esercizio del controllo analogo da parte dei soci affidanti, il nuovo statuto si limita a stabilire che ciascun socio può impartire al Consiglio di Amministrazione direttive ed indirizzi relativamente alle decisioni sulla organizzazione e gestione del servizio con possibilità, in caso di violazione, di poter recedere dal contratto”.
Una critica a 360 gradi quella di Antonello Di Campli Finore sulla vicenda, quindi, senza mezzi termini né indecisioni. “Forse sarebbe stato più produttivo abbandonare Ecolan al proprio destino e creare una nuova società, con statuto ed organizzazione adeguate e fare nuovo affidamento, almeno si sarebbero guadagnati mesi, visto che nessuno adesso assicura che il nuovo statuto sia sufficiente a non avere ulteriori annullamenti da parte del Tar. – conclude – Occorre fare riflessioni più approfondite sulla natura societaria e sulle modalità organizzative”.