Cronotachigrafo manomesso, officina abusiva e altre contestazioni sono state mosse sabato scorso al titolare di una ditta di autotrasporti di San Salvo, nell’ambito di indagini di polizia giudiziaria, portate a termine con l’ausilio di una pattuglia del Distaccamento Polizia Stradale di Termoli e con il supporto di due funzionari tecnici della Direzione Generale Territoriale Sud (Motorizzazione Civile) e di due elettrauti, opportunamente fatti intervenire e nominati ausiliari di polizia giudiziaria.
Gli investigatori si sono recati presso la sede operativa dell’azienda operante nel settore della logistica, procedendo a verificare i dati registrati dagli apparati cronotachigrafici digitali in dotazione ai veicoli presenti in quel piazzale: “Dall’analisi dei dati effettuata dal Police Controller venivano rilevate anomalie e quindi si procedeva a far ispezionare, mediante smontaggio, il cablaggio dell’apparato cronotachigrafo digitale. Ne emergeva che il collegamento tra il cronotachigrafo ed il trasmettitore di impulsi, il cosiddetto sensore Kitas, che deve essere tassativamente senza soluzione di continuità, presentava una interruzione in corrispondenza della quale vi era stato apposto un congegno che fungeva da interruttore. Attraverso l’azionamento di tale interruttore, il conducente del veicolo pesante impediva all’apparato cronotachigrafico di registrare la propria attività lavorativa risultando a riposo pur durante la marcia del mezzo. Così veniva puntualmente elusa ogni tutela per la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“L’attività di verifica esperita riguardo ai trattori stradali presenti sul piazzale della ditta consentiva di individuare le manomissioni di cui sopra relativamente a ben sei mezzi e segnatamente venivano smontati e posti in sequestro i relativi interruttori. Pertanto, veniva deferito alla competente autorità giudiziaria il rappresentante legale della società di autotrasporti che vanta un parco veicolare di oltre 40 trattori stradali di cui 15 sottoposti a controllo nell’operazione in argomento. L’uomo è stato ritenuto resposnabile di aver danneggiato l’integrità del cablaggio di collegamento tra l’apparato cronotachigrafo ed il sensore di impulsi, frapponendovi un interruttore che ne impediva la corretta registrazione dei dati, derivandone grave pregiudizio per la prevenzione dei disastri ed infortuni sul lavoro. Nel corso del medesimo intervento, all’interno dell’ampio piazzale, veniva individuata un’officina meccanica risultata completamente abusiva e gestita da un operaio, peraltro non in possesso della qualifica di Responsabile Tecnico, risultato non regolarmente assunto. In particolare, nel vano tentativo di trare in inganno gli operatori di Polizia, il legale rappresentante aveva dichiarato che l’operaio addetto all’officina stava operando in virtù di un voucher. Tuttavia la zelante attvità di controllo faceva emergere che la comunicazione circa l’utilizzo di tale sistema era stata inviata solo dopo il controllo in atto. Sarà inviata opportuna segnalazione alla competente Direzione Provinciale del Lavoro. Inoltre, in quanto priva delle prescritte autorizzazioni (mancanza S.C.I.A.), la Squadra di P.G. contestata la violazione dell’art.10 comma 2 della Legge n.122/92 con la comminazione della sanzione di €5.164,33 ed il sequestro ai fini della confisca di tutta l’attrezzatura utilizzata per l’esercizio dell’attività abusiva”.