“Vai a dormrire e dopo un po’ di svegli e non hai niente. Non solo fisicamente ma non hai più i ricordi, i posti dove andavi con le amiche, quella casa in cui hai lasciato i tuoi sogni e le tue speranze”. Sono toccanti le parole di Micaela Coletti, presidente del Comitato sopravvissuti del Vajont, nella sua testimonianza agli studenti vastesi. Nel 1963 aveva 12 anni quando la furia distruttiva dell’acqua fuoriuscita dalla diga del Vajont spazzò via il suo paese, Longarone, uccidendo praticamente tutti gli abitanti, compresi i suoi familiari.
Sabato 18 marzo alle 20.30 la compagnia Ouverture porterà in scena al Politeama Ruzzi “Il Vajont di tutti – riflessi di speranza“, scritto e diretto da Andrea Ortis. Al mattino lo spettacolo sarà proposto agli studenti ed è proprio per questo che, con il sostegno dell’assessore alle politiche della scuola di Vasto, Anna Bosco, è stato organizzato un incontro di prsentazione ieri mattina nell’aula magna dell’istituto Palizzi. Andrea Ortis ha presentato i tratti salienti della vicenda, Micaela Coletti ha commosso i ragazzi e gli insegnanti con le sue toccanti parole [LE INTERVISTE – GUARDA]. Emozionante anche l’intervento di Mario Tinari, papà di Jessica, morta sotto le macerie del Rigopiano [L’INTERVISTA – GUARDA].
L’appuntamento è per sabato 18 marzo al politeama Ruzzi (prevendite presso Ottica Spadano e Muzak Eventi), così da riflettere su una delle tragedie che ha segnato l’Italia negli scorsi anni e che, alla luce dei tragici avvenimenti che segnano continuamente il nostro Paese, è veramente ancora attuale.
Foto – Presentazione ’Il Vajont di tutti’
Foto di Costanzo D’Angelo