Al momento di lanciare ufficialmente l’iniziativa, sono già 600 i cittadini che hanno firmato la petizione popolare per chiedere una sala emodinamica nell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto. Promessa da anni, oggetto di diverse campagne elettorali, la struttura necessaria a salvare la vita alle persone colpite da infarto viene chiesta con un’iniziativa dal basso.
A promuovere la raccolta Una firma per il cuore sono il dottor Ugo Aloè, che ha vissuto sulla propria pelle i problemi cardiaci e l’assenza di una sala emodinamica a Vasto e ha aperto da tempo su Facebook il gruppo (con quasi 17mila membri) Noi che vogliamo il servizio di emodinamica all’ospedale di Vasto. Insieme a lui, a presentare l’iniziativa è Maria Amato, deputata del Pd. Nella platea della sala conferenze della Società operaia di mutuo soccorso militanti politici di destra e sinistra, “mi dispiace constatare la mancanza di rappresentanti del mio partito”, dice Amato in apertura della conferenza, alla quale prendono parte anche il dottor Antonio Spadaccini dell’ospedale di Vasto (ex vice sindaco) e altri medici. “La salute dei cittadini non ha colore politico”, sottolinea la deputata. “Presenterò questa istanza al Ministero della Salute”.
La richiesta e le polemiche sono indirizzate al governo regionale e all’assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo, targato Pd e retto da Silvio Paolucci, che più tardi risponderà: “Sulla sanità del Vastese avevo posto sei obiettivi. Dopo due anni e mezzo, ne ho raggiunti quattro. Entro la fine del quinquennio raggiungeremo gli altri due, compresa la sala emodinamica”.