Finirà sul tavolo di Matteo Orfini, presidente nazionale del Pd, la battaglia sul tesseramento al Partito democratico di Vasto.
Un ricorso è stato, infatti, inviato tramite raccomandata da Angelo Bucciarelli, appartenente alla minoranza interna. Il documento è indirizzato a Orfini, al presidente della commissione nazionale di garanzia, Gianni Dal Moro, ai segretari regionale e provinciale, Marco Rapino e Chiara Zappalorto, e a Ugo Milia, presidente della commissione regionale di garanzia.
“Intendo comunicare – scrive Bucciarelli – gravi episodi in violazione del regolamento per il tesseramento al Pd”, scrive Bucciarelli, sostenendo che “ciò che è avvenuto nel periodo del tesseramento a Vasto, dal 20 al 28 febbraio, con apertura della sezione dalle 18 alle 20, non può essere messo a tacere”.
Impennata di iscritti – L’ex segretario provinciale della Margherita (partito che, nel 2007, si è fuso con i Ds per fondare il Pd) ricorda che “l’anno scorso il Pd a Vasto ha registrato un numero di iscritti pari a 150 (nei due anni precedenti erano circa 180), oggi si registrano ben 440 adesioni, quasi 300 in più. Il fatto che siano triplicati o quadruplicati i nuovi iscritti, mentre siano diminuiti i vecchi iscritti, con fuoriuscite anche importanti di persone che hanno fondato il Pd nel 2007, è un problema politico serio. Il fatto che ci siano state persone, molte persone, direi centinaia, che si sono tesserate senza la consapevolezza di ciò che facevano, in quanto – sostiene Bucciarelli – non si sono recate in sezione a certificare la propria volontà, come prevedono sia il regolamento che, cosa più importante, l’articolo 49 della Costituzione, è un problema politico”.
I tempi – “Negli ultimi tre giorni utili per il tesseramento, 26-27-28 febbraio – si legge nel ricorso – la sezione è rimasta aperta due ore al giorno e, in queste sei ore complessive, sono state iscritte ben 356 persone”.
L’esponente della minoranza scaturita un anno fa dalle primarie Menna-Amato ed ex membro della segreteria di Del Casale afferma di avere “testimoni attendibili” e chiede “chi ha versato la quota associativa”, nel caso in cui venisse accertato che “queste persone non si sono recate in sezione a sottoscrivere la loro adesione”.
“L’aumento abnorme delle tessere – scrive Bucciarelli – è il segno di un partito malato, che ha come unico obiettivo quello di vincere a qualunque costo e a qualsiasi prezzo il congresso”.
“Poiché non mi ritengo depositario della verità sui tempi su esposti, chiedo al partito, ai vari livelli, e alle commissioni di garanzia provinciale, regionale e nazionale, per quanto di loro competenza, di valutare i fatti da me esplicitati”.
Contattata da Zonalocale.it, la segretaria provinciale del Pd, Chiara Zappalorto, non ha voluto commentare, precisando di non aver ancora ricevuto il ricorso.