“Sto preparando il ricorso alla Commissione nazionale di garanzia”. Domenico Molino, ex assessore comunale, annuncia la battaglia a colpi di carta bollata sul tesseramento al Partito democratico di Vasto.
Molino, Angelo Bucciarelli, anche lui esponente della minoranza interna al Pd di Vasto, mette in dubbio la regolarità del tesseramento 2017, sostenendo che fosse impossibile tesserare oltre 300 persone negli ultimi due giorni, per complessive 4 ore di apertura della sede di piazza del Popolo. Anche lei ritiene ci siano state irregolarità?
“Sto predisponendo un’informativa alla Commissione nazionale di garanzia, affinché valuti la regolarità del tesseramento di Vasto”.
Addirittura vuole farne una questione nazionale. Perché non la commissione regionale di garanzia, cui ricorrerà Bucciarelli?
“Perché il circolo del Pd di Vasto è commissariato da ottobre e affidato ai tre commissari, che sono un assessore regionale, Silvio Paolucci, il segretario regionale e la segretaria provinciale del partito, Marco Rapino e Chiara Zappalorto. E’ giusto, quindi, che la questione passi al vaglio dell’organismo nazionale di controllo. Lo faccio per tutelare i 440 iscritti del 2017”.
Eppure in sede, nei giorni del tesseramento, eravate presenti anche voi esponenti della minoranza interna, scaturita dalle primarie di un anno fa.
“Il ricorso si baserà sulle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal presidente della commissione per il tesseramento di Vasto, Angelo Pollutri. E’ falsa l’affermazione secondo cui le persone già iscritte lo scorso anno fossero esentate dal recarsi in sede per il rinnovo della tessera. Inoltre, mi riferisco alle dichiarazioni relative all’esistenza di adesioni non firmate. Non intendo innescare polemiche interne, ma è giusto che, su queste affermazioni, si pronunci la commissione nazionale di garanzia”.