Non è vastese di nascita, né per lavoro. Filomena Di Sarno, 51 anni, e una passione profonda per la poesia che la sta portando a pubblicare il suo secondo libro, ha scelto di vivere a Vasto.
“I miei parenti venivano in vacanza e così ho conosciuto Vasto. Alla fine, sei anni fa, io e la mia famiglia abbiamo deciso di trasferirci. Vivevamo a Portici, che è diventata invivibile: troppo traffico, un caos. Vasto, invece, è molto tranquilla e a misura d’uomo. A dire la verità”, sorride, “qui ho conosciuto più napoletani che vastesi. Anche i vastesi, però, li ho trovati socievoli, più di quanto mi aspettassi: ho diverse amiche”.
Come nasce la Filomena poetessa?
“E’ una vocazione che ho scoperto quando ero ragazza. Per tanto tempo ho scritto esclusivamente per gli amici. Poi, 3-4 anni fa, mio nipote mi segnalò un concorso, il Premio Ginestra a Massa di Somma. Partecipai e lo vinsi. E vinsi anche l’anno dopo, tant’è che la giuria mi disse che era un fatto unico conquistare il primo posto di un premio letterario due volte di fila. Fin quando l’estro mi accompagna, vado avanti”.
Il tuo primo libro è una raccolta di 52 poesie. Si può dire che, in pratica, scrivi una poesia a settimana?
“No, ne scrivo anche due-tre al giorno. Dicono sia un dono. E’ senz’altro una passione”.
A cosa ti ispiri?
“L’ispirazione nasce dal nulla. Molte poesie sono frutto della mia immaginazione. Non ho fatto corsi di lingua napoletana, ne studi di metrica. Le scrivo a orecchio. Nel mio secondo libro ci saranno anche 5-6 poesie in italiano. Mi sono classificata anche seconda e terza in due concorsi de Gli amanti del vernacolo, un circolo letterario nato su Facebook”.
Hai detto che ti piace Vasto e che l’hai scelta, non ci sei capitata per caso o per lavoro. Perché non scrivi una poesia su Vasto?
“Può darsi che lo faccia. Sono contenta di essermi trasferita qui. Mi piace la tranquillità, il panorama e le bellezze geografiche. Cosa c’è di negativo? Il lavoro che non c’è, ma questo è un problema generale. E poi la poca attenzione alle manifestazioni culturali. Faccio parte dell’associazione culturale L’Accademia de’ Scugnizze, fondata e presieduta a Vasto da Mario Di Luca; abbiamo organizzato dei convegni su temi interessanti, ma la partecipazione non è stata soddisfacente. Per il resto, a Vasto si vive bene e non tornerei indietro. A volte, incontro alcuni vastesi un po’ chiusi nella loro cerchia di amicizie. Ma ne ho conosciuti anche tanti altri molto socievoli”.