“Prendiamo atto delle rancorose e motivate dimissioni dell’assessore Del Casale, primo degli eletti del PD con quasi 700 preferenze e, come lui stesso si è definito, punta di diamante della giunta dei giovani che fu presentata da Francesco Menna alla cittadinanza durante la campagna elettorale”. Sono i consiglieri comunali di opposizione Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia), Francesco Prospero (Progetto per Vasto) e Alessandro D’Elisa (gruppo misto), a commentare le dimissioni da asessore di Antonio Del Casale [LEGGI].
“La giunta presunta giovane, di cui certo Del Casale era uno dei più qualificati esponenti – affondano i tre consiglieri di centrodestra -, risulta, ad oggi, una delusione evidente agli occhi dei cittadini vastesi. Al di là della facciata, i giovani del PD e dei partiti alleati dimostrano ogni giorno di contare meno, mentre è in pieno corso l’operazione di restaurazione della gestione Lapenna“.
Da Suriani, Prospero e D’Elisa anche una dura analisi sull’attualle situazione in consiglio comunale. “Luciano Lapenna resta l’unico consigliere comunale della maggioranza dotato di parola, Forte è tornato presidente del Consiglio, Lina Marchesani e Gino Marcello sono stato rinominati assessori e l’intramontabile Vincenzo Sputore è stato eletto in consiglio provinciale per rappresentare la maggioranza di sinistra che governa Vasto. Oggi, con l’addio del giovane ex segretario PD, si profila l’ingresso in giunta, come sostituto, di Nicola Tiberio, già assessore di Lapenna, un ulteriore passo verso il ritorno delle oligarchie della scorsa consiliatura, e un’ulteriore dimostrazione che la R di #rinnovamento promessa da Menna era solo uno specchietto per le allodole“.
Aggiungono poi: “Desta preoccupazione, e un filo di sgomento, la situazione della cosiddetta componente giovanile della maggioranza, ridotta al silenzio e all’impotenza, a un ruolo totalmente marginale, sia in Giunta che in Consiglio. Mentre il centrodestra ha proseguito in questi mesi la sua opera di profondo rinnovamento, a sinistra valgono sempre le stesse, opache regole, che sono state denunciate in questi giorni sui giornali da esponenti locali dello stesso Partito Democratico“.