“Chi va piano va sano e va lontano”. Dev’essere questo l’adagio preso a modello dal centrosinistra di San Salvo ancora alla ricerca di una quadra (come si suol dire) nel mese di marzo. Se le elezioni non sono alle porte, poco ci manca.
Posizioni legittime da entrambi i lati impediscono di arrivare a un accordo a pochi mesi dalla tornata elettorale. Da un lato il Partito Democratico rivendica il fatto di essere rimasto l’unico partito strutturato nonostante la sonora batosta di 5 anni fa avendo, quindi, il diritto di presentare il proprio candidato sindaco; dall’altro San Salvo Democratica (alla quale si sono aggiunti Psi e centristi) chiedono che i responsabili dello sfascio del 2011 si facciano da parte. Dalla parte del Pd c’è anche Sinistra Italiana (o almeno alcuni dei suoi, perché l’atomo è sempre più divisibile) che preferirebbe un candidato di partito.
Questo vuol dire “fuori Arnaldo Mariotti e Luciano Cilli” (che hanno salutato nell’incontro pubblico del Pd), ma evidentemente anche “fuori Gennaro Luciano”, nonostante l’attuale segretario – e candidato sindaco – all’epoca non ricoprisse ruoli di partito.
“Le tre forze politiche (SSd, centristi e Psi) – recita un comunicato diffuso oggi – hanno chiesto “ai propri esponenti di rinunciare a candidarsi alla carica di sindaco per identificare e proporre una personalità di altissimo profilo, stimata, conosciuta, impegnata nel sociale, allo scopo di “aprirsi” alla città e far coesione nel Centrosinistra, una candidatura non contro qualcuno ma per, dentro, sopra e oltre le legittime appartenenze”.
La personalità era stata anche individuata dai tre gruppi, l’avvocato Pasqualino Onofrillo [LEGGI] che nel confermare la notizia aveva anticipato di sperare di essere un candidato condiviso per evitare le primarie alle quali non avrebbe partecipato. Probabilmente tale nome è stato fatto con un po’ troppa calma. È quantomeno azzardato presentare un candidato sindaco che non ha svolto nessuna attività politica in cinque anni a marzo inoltrato. A digiuno dovrebbe insidiare un primo cittadino – Tiziana Magnacca – che ha saputo efficacemente consolidare la propria immagine pubblica durante il mandato.
La “triade” oggi è tornata a chiedere al Pd di rinunciare alla candidatura a sindaco, difficile che tale richiesta venga accettata. Difficile anche che Ssd & Co. accettino di partecipare alle primarie (che invece proposero di buon grado 5 anni fa). Il comunicato odierno evidenzia tutta la confusione che c’è intorno a questo strumento importato (nelle intenzioni) per rafforzare le coalizioni e non il contrario: “le primarie in questa fase sarebbero ennesimo terreno di frizione e lacerazione“.
Un nuovo incontro plenario doveva esserci stasera, ma per altri impegni già presi non ci sarà e se parlerà la settimana prossima con tutta probabilità.
GLI SCENARI – A questo punto gli scenari sono i seguenti:
– il Pd rinuncia alla candidatura di Gennaro Luciano accettando il “candidato terzo”, Onofrillo o chi per lui;
– Ssd, centristi e Psi accettano le primarie. In questo caso l’apparato di partito sulla carta avrebbe vita facile e – come lascia presagire il comunicato di oggi – le parti non si riconcilierebbero;
– il remake del 2012 è il più probabile: ci saranno nuovamente due coalizioni di centrosinistra (Pd e Si da una parte e dall’altra la “triade”) che renderanno ancora più facile il compito del centrodestra. Nei prossimi 5 anni di governo di Tiziana Magnacca [LEGGI], anche per ovvi motivi anagrafici, il centrosinistra dovrebbe trovare la quadra.