Vasto è uno dei 7 Comuni italiani che spendono più soldi per i voucher: quarto posto nazionale, in base alle cifre del 2016. Lo rivelano i dati dell’Inps.
Assurti di recente a simbolo del precariato, i voucher sono i buoni lavoro, del valore netto di 7 euro e 50 centesimi l’ora, che vengono utilizzati per prestazioni lavorative temporanee. Nell’ultimo anno, la loro diffusione in tutti i settori privati e pubblici ha subito un’impennata.
La poco edificante classifica è stata elaborata dalla Cgil Funzione pubblica in base ai numeri forniti dall’Istituto nazionale della previdenza sociale. Nel 2016, tra i primi 200 utilizzatori di voucher, figurano anche 7 Comuni, che hanno speso complessivamente 2 milioni 418mila 150 euro per 1.078 lavoratori.
Con 266mila 740 euro spesi, Vasto è al quarto posto tra i Comuni italiani. In particolare, a Benevento i prestatori sono stati 201 per una spesa complessiva di 721.510 euro, a Padova 135 prestatori per 361.330 euro, a Vallo della Lucania (Salerno) 401 prestatori per 334.400 euro, a Vasto 73 per 266.740, ad Ancona 89 prestatori per 261.350 euro, a Trecase (Napoli) 93 prestatori per 246.140 euro, a Boscoreale (Napoli) 86 prestatori per 226.680 euro.
A Vasto i voucher sono finiti nei mesi scorsi al centro della polemica politica. A dicembre il Consiglio comunale ha approvato un regolamento per stabilire regole certe nello stilare la graduatoria dei richiedenti. Di recente, l’amministrazione comunale, viste le numerose domande (oltre 300 già presentate e in ulteriore crescita), ha deciso di prorogare fino al 28 febbraio la scadenza del termine, inizialmente fissato al 10 febbraio.