Assolti per non aver commesso il fatto. La Corte d’Assise di Lanciano ha scagionato con formula piena Mirko Cortinove, 43 anni, e Leonardo Marinelli, 30, accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione ai danni di F.B., un ventinovenne di San Salvo. I fatti risalgono al maggio 2015. Le indagini furono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila. Secondo gli inquirenti, per un debito da 8mila euro, i due avrebbero costretto il giovane sansalvese a seguirli fino ad Apricena e lo avrebbero rinchiuso in un capannone dal quale, dopo cinque giorni, il ragazzo sarebbe riuscito a fuggire.
Oggi, in Corte d’Assise, si è svolta l’udienza decisiva: prima la discussione, iniziata alle 9 del mattino e terminata alle 14, e poi la sentenza dei giudici di primo grado, chiamati a decidere su una gravissima ipotesi di reato, per la quale il codice penale prevede una pena minima di 25 anni. Nel corso della discussione, il procuratore distrettuale antimafia, Lucia Picardi, ha chiesto la condanna a 28 anni per Marinelli e a 25 per Cortinove. La difesa, rappresentata dall’avvocato Antonello Cerella, ha formulato, invece, una richiesta di assoluzione.
Alle 16.20, dopo oltre due ore di camera di consiglio, alla quale hanno preso parte i due giudici togati (presidente Valente e giudice a latere Belli) e i 6 giudici popolari, il verdetto: assolti entrambi gli imputati perché il fatto non sussiste.
Soddisfatto l’avvocato Cerella: “Dopo circa due anni di custodia cautelare, è stata accertata la loro piena innocenza”. Ora la Procura distrettuale antimafia deve decidere se ricorrere al giudizio di secondo grado dinanzi alla Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila.