Anche il Central Park di Lanciano è finito tra le carte dell’inchiesta che ha coinvolto il presidente Luciano D’Alfonso e la Regione Abruzzo (QUI l’articolo) nei giorni scorsi.
Ieri l’autorità giudiziaria sarebbe infatti tornata negli uffici della Regione per sequestrare soprattutto la documentazione collegata alla delibera di giunta regionale n. 367 del 3 giugno 2016, presentata a Lanciano proprio da D’Alfonso in occasione della campagna elettorale per le comunali in città.
A confermarlo lo stesso presidente D’Alfonso nel corso del consiglio regionale odierno che si è altresì dichiarato tranquillo ed estraneo ai fatti. In questo filone di inchiesta risulterebbero iscritte 10 persone sul registro degli indagati, gli avvisi di garanzia devono essere ancora notificati. Su tutta l’indagine c’è il massimo riserbo degli investigatori.
Il progetto, che si estende su un’area di circa 6 ettari di terreno, ha un costo di 1 milione 500 mila euro, dei quali 1 milione 200 euro a carico della Regione e 300 mila stanziati dall’amministrazione comunale.
Il piano prevede la riqualificazione del parco urbano, chiamato appunto Central Park Lanciano, con creazione di una rete di piste ciclabili integrate, riunificazione con la Villa delle Rose ed una nuova gradinata. E proprio il primo lotto riguardante la demolizione e ricostruzione delle tribune è già stato approvato ed è in atto la gara (QUI l’articolo) che scadrà a breve, il prossimo 28 febbraio, per un importo di 300 mila euro. L’amministrazione di Lanciano guidata da Mario Pupillo vorrebbe infatti iniziare i lavori il prima possibile, presumibilmente in primavera ma ora, con le indagini in corso, è tutto da vedere.