Se da una parte continua la raccolta di firme [LEGGI] affinché si opti per una ristrutturazione della chiesa di San Nicola Vescovo, dall’altra il parroco don Michele Carlucci si affida a una lettera per i fedeli per illustrare le proprie verità.
Sono in stampa le lettere che verranno distribuite prossimamente: “Smentisco totalmente le voci circolanti e a me attribuite, della costruzione di una nuova chiesa di San Nicola Vescovo su altro terreno e conseguente demolizione del salone parrocchiale e abitazione del parroco. Dichiaro in oltre che nessun progetto e? stato presentato in Comune ne? tanto meno stipulato contratto di scambio di terreno con ditte costruttrici”.
“Ho provveduto – continua la missiva – come comunicato in chiesa il 29 gennaio, a far fare dei sondaggi e delle ricerche per comprendere con certezza lo stato di fatto della struttura della chiesa di san Nicola e ho presentato proposta di ristrutturazione o ricostruzione alla Curia, la stessa ha deciso e richiesto, alla CEI un finanziamento per la ricostruzione della nuova chiesa parrocchiale di san Nicola Vesc., data la situazione precaria in cui versa la struttura attuale e la necessita? di ingrandirla per l’aumento della popolazione che c’e? stata nel territorio parrocchiale, dalla sua costituzione ad oggi”.
In quest’ultimo brano, quindi, il parroco afferma di aver proposto alla Curia entrambe le alternative (demolizione o ristrutturazione) e che questa avrebbe optato per la più drastica; a parte gli inequivocabili segni del tempo, don Michele Carlucci cita anche l’aumento di popolazione della parrocchia che renderebbe necessario l’ingradimento dell’edificio di culto.
Nel frattempo, il comitato ha incontrato mons. Bruno Forte che si è detto aperto al dialogo [LEGGI].
Il nocciolo della questione, però, come sottolineato più volte dal comitato contro la demolizione, è la ricognizione dei danni. Per una decisione così importante sarebbe stato opportuno sentire anche altri tecnici, ma così non è stato.