“L’Anci deve farci avere la riforma della Polizia Locale al fine di renderla funzionale al mantenimento del corretto convivere civile e della sicurezza”. Questa la richiesta del Diccap-Sulpl, sindacato autonomi della polizia locale, dopo l’approvazione del nuovo decreto sulla sicurezza urbana [LEGGI] che “introduce strumenti ed interventi amministrativi, amplia i poteri di ordinanza sindaci, introduce il Daspo urbano. In questo decreto si calano (di nuovo) dall’alto altre competenze ai Comuni di spettanza dello Stato senza però trasferire (di nuovo) risorse, personale o modifiche legislative. Con questo Daspo lo Stato (che non riesce ad eseguire le espulsioni per chi non è in regola con la permanenza sul territorio nazionale) demanda ai Comuni un’altra espulsione, stavolta fuori dai confini del Comune”.
Il sindacato della polizia locale rileva la criticità rispetto alle risorse da utilizzare per l’applicazione delle nuove norme. “Questi nuovi provvedimenti – si legge nella nota – avranno la necessità di essere preparati, eseguiti, notificati ed archivisti, oltre che di gestire i ricorsi. Tutto questo sottrarrà delle risorse dalla vigilanza del territorio. E’ sicuro”.
Altra cricità rilevata è quella dell’archivio per “inserire le violazioni al decoro urbano e cercare le recidive. Ce ne sarà uno uno per ogni Comune oppure uno Statale?”, si chiede il Diccap-Sulpl. “Infine – scrive Walter Falzani, della segreteria regionale – ci immaginiamo i Sindaci, impantanati ad eseguire questo decreto, con un contratto nazionale che equipara la Polizia Locale a normali impiegati comunali. Il Governo cerca di dare una risposta, alle richieste di sicurezza dei cittadini, con questo decreto per evitare di approvare quella che è l’unica riforma che gli consentirebbe di restituire sicurezza alle città, la riforma della Polizia Locale. Infatti rimane un quadro normativo che non consente alla Polizia Locale di operare con gli stessi strumenti (di equipaggiamento, mezzi e formazione a tutela degli operatori; di operatività con accesso allo sdi e ad altre banche dati) e di avere le stesse tutele delle altre Forze di Polizia“.
Per questo c’è la richiesta all’Anci, che ha partecipato alla stesura del decreto, di arrivare alla “riforma della Polizia Locale al fine di renderla funzionale al mantenimento del corretto convivere civile e della sicurezza”.