“Si tratta di idrocarburi, per la precisione di gasolio misto all’acqua, presente nel sottosuolo, in risalita con il metano”. Per la Snam (a cui fa capo la Stogit, proprietaria di uno dei siti di stoccaggio gas più grandi d’Europa con pozzi a San Salvo, Cupello e in altri comuni della valle del Treste) non ci sarebbero rischi per la salute e la sicurezza dei cittadini. La questione è quella dei cattivi odori che da qualche settimana, a più riprese, stanno creando non pochi disagi ai cittadini di Montalfano. I residenti lunedì sera hanno raggiunto gli impianti per chiedere spiegazioni [LEGGI] e ieri mattina alcuni membri del comitato “difendiAmo Montalfano” hanno incontrato il responsabile di stabilimento.
“Abbiamo provato anche a mettere stracci sotto le porate per non far passare l’aria irrespirabile”, hanno raccontato alcuni cittadini durante la protesta di due giorni fa.
Dalla Snam confermano a zonalocale.it che il disagio c’è, che è lo stesso di metà gennaio e che non ci sarebbero rischi per la salute: “È la stessa situazione già affrontata. Si tratta di un’emissione di idrocarburi. I cattivi odori provengono dal gasolio usato dalle macchine di pompaggio a pieno ritmo che si mischia all’acqua presente nel sottosuolo. È sicuramente fastidioso, ma non crea né problemi per la salute né per la sicurezza dei cittadini”.
La società poi rivela che è già stato avviato l’iter burocratico per un progetto di mitigazione del problema, “Abbiamo già programmato una serie di iniziative che tendono a mitigare il disagio per quanto non si possa annullare del tutto. Siamo nella fase d’interlocuzione con le autorità locali. Il progetto è stato presentato e lo stanno vagliando. In altre parti d’Italia con gli stessi macchinari non ci sono questi problemi, probabilmente a Montalfano c’è anche una particolarità legata ai venti e alle correnti d’aria“.
La puzza, per la Snam, è legata al periodo invernale quando la richiesta di metano è particolarmente alta: “È un problema dovuto alla maggiore richiesta di metano, quando la struttura va sotto pressione. D’altra parte, dobbiamo assicurare ai cittadini la corretta erogazione in modo che si possano scaldare. Ribadiamo che non ci sono problemi né per la salute né per la sicurezza dei cittadini”.