Da venti giorni, è sparito dai radar della politica. È vuota la sua scrivania, nell’ufficio in fondo a sinistra del settore Lavori pubblici. Libera anche la poltrona in Giunta: 6 assenze consecutive, 22 in totale su 56 sedute dal primo luglio a oggi.
Antonio Del Casale potrebbe dimettersi da assessore del Comune di Vasto. E, di conseguenza, abbandonare il municipio, dove a giugno era entrato da trionfatore. Mister settecento voti: così lo avevano soprannominato alcuni dei suoi avversari interni al Pd, in cui, nella corsa al voto elettorale, si era fatto non pochi nemici. Ma il verdetto del 5 giugno era stato netto: dalle urne dei 43 seggi di Vasto, il nome di Del Casale era uscito 668 volte, il triplo del 2011. Primo tra i 356 candidati consiglieri.
Il nuovo sindaco, Francesco Menna, gli aveva assegnato deleghe pesanti: Lavori pubblici, Polizia municipale, Trasporti e Aree cimiteriali.
A ottobre, obbedendo all’incompatibilità imposta dallo statuto dem, aveva rinunciato alla carica di segretario cittadino del Partito democratico.
Ma l’assessorexit si consuma all’inizio del 2017. Un’opportunità di lavoro lo porta fuori da Vasto e dall’Abruzzo: in Veneto, troppo lontano per pensare di conciliare la nuova esperienza con un assessorato difficile da gestire part-time, figurarsi a 500 chilometri di distanza. È il momento di scegliere.
E l’eventualità che il primo degli eletti possa gettare la spugna avrebbe infastidito Menna già prima di concretizzarsi.
Se Del Casale lascerà, il sindaco dovrà nominarne il successore. Lo farà, molto probabilmente, scegliendo in una terna di nomi. I tre più votati dopo gli attuali assessori: Vincenzo Sputore, che però da gennaio somma il ruolo di consigliere comunale a quello di consigliere provinciale, Nicola Tiberio, che nella Giunta Lapenna ha già avuto la delega ai Lavori pubblici, e Marino Artese, new entry a giugno in Consiglio comunale e ora papabile, se la linea del rinnovamento dovesse prevalere su quella della continuità con la precedente amministrazione, di cui due assessori, Marcello e Marchesani, sono stati confermati già a luglio. Chi – tra Sputore, Tiberio e Artese – entrerà in Giunta lascerà il posto in Consiglio comunale al primo dei non eletti del Pd, Simone Lembo.
Il primo rimpasto si avvicina.