“SI RASSERENINO GLI ANIMI” – “Basta. Nei mesi scorsi ne ho viste tante e ascoltate tante. Dopo queste morti si rasserenino gli animi”. Sono le parole del parroco, don Antonio Totaro durante il funerale Italo D’Elisa.
All’inizio delle esequie, don Antonio ha chiesto che “si fermi questa ondata di odio”. “Basta con questa violenza. Due vite completamente spezzate. Ha perso la città. Noi abbiamo perso”.
“È qui presente il fratello di Roberta Smargiassi”, ha detto il parroco ai presenti, circa 800 persone nella Santa Maria del Sabato Santo. “Basta con i social. Dobbiamo tornare a parlare tra di noi. Senza conoscere abbiamo condannato”.
Intanto nel carcere di Torre Sinello si è svolta l’udienza di convalida per l’udienza di convalida dell’arresto di Fabio Di Lello, dinanzi al giudice per le indagini preliminari, Caterina Salusti. Presenti il sostituto procuratore Gabriella De Lucia, titolare dell’inchiesta, e il procuratore capo, Giampiero Di Florio. Per la difesa, gli avvocati Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni. Al termine dell’interrogatorio, gli avvocati della difesa si sono limitati a dire che il loro assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere [CLICCA QUI per articolo e video].
SESTO OMICIDIO DAL 2011 – Per Fabio Di Lello, che si è costituito poco dopo aver sparato a Italo, è il quarto giorno in carcere. Nel penitenziario di Torre Sinello, l’ex calciatore della Pro Vasto e attuale allenatore delle giovanili del Cupello ieri ha ricevuto i suoi avvocati. In mattinata, Pierpaolo Andreoni lo aveva trovato ancora molto scosso: “Non era in grado di parlare dell’accaduto”, aveva detto il legale.
Nel pomeriggio il colloquio con l’avvocato Giovanni Cerella. Fabio ha raccontato la sua versione dei fatti: tornava da Cupello, aveva imboccato la circonvallazione Istoniense nel tratto in cui prende il nome di viale Perth, notando Italo D’Elisa (che andava in bici perché la patente gli era stata ritirata dopo il tragico incidente di luglio, in cui era morta Roberta, la moglie di Fabio) e si era fermato davanti a un wine bar. A quel punto, il trentaquattrenne ha affrontato Italo.
Una scena ripresa da una telecamera della videosorveglianza, in cui si vedrebbero prima i due giovani, uno di fronte all’altro, che si scambiano poche parole, poi Di Lello che torna verso la macchina e prende la pistola con cui, nel giro di pochi secondi, spara quattro volte. L’autopsia del medico legale, Pietro Falco, ha chiarito definitivamente che tre colpi sono andati a segno, due all’addome e il terzo alla testa. Stamattina, alle 10, l’udienza di convalida dell’arresto nel carcere di Torre Sinello. Di Lello comparirà davati al gip, Caterina Salusti. E’ accusato di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione. Al magistrato dovrà spiegare perché avesse la pistola in macchina.
I suoi genitori, Michelina e Roberto, manderanno una corona di fiori al funerale di Italo D’Elisa: “Non pensavamo che Fabio potesse farlo, Avevamo paura che potesse uccidersi”, ha detto Michelina al Tg1, riferendosi allo stato d’animo del figlio, che non riusciva a darsi pace dopo aver perso la moglie, Roberta Smargiassi, nell’incidente stradale tra lo scooter della ragazza e l’auto di D’Elisa, lo scorso primo luglio, all’incrocio tra corso Mazzini e via Giulio Cesare. L’avvocato di D’Elisa, Pompeo Del Re, ha parlato di “clima d’odio nei confronti del ragazzo”. Prima di Natale, gli avvocati si erano affrontati in un botta e risposta sulla dinamica dell’incidente. Un confronto a distanza che non aveva contribuito a rasserenare gli animi: il comunicato stampa di Del Re sulla dinamica dell’incidente, la replica di Cerella, la controreplica di Del Re. Alla fine, era intervenuto il presidente dell’Ordine forense di Vasto, Vittorio Melone, a richiamarli.
Il sindaco, Francesco Menna, ha invitato i vastesi a mettere fine al clima avvelenato tra “tifoserie” contrapposte che, fino a ieri, hanno infestato Facebook [LEGGI].