“I Comuni aderenti allo Sprar (sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) sono esentati, in virtù di un’apposita clausola di salvaguardia, dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza stabilite univocamente dalla Prefettura”. Lo ha precisato, nella seduta di ieri del Consiglio comunale di Vasto, Lina Marchesani, assessora alle Politiche dell’Immigrazione.
E’ stato un confronto acceso, quello tra maggioranza e opposizione, sull’adesione del Comune alla rete di accoglienza dei migranti.
“La normativa vigente – ha dichiarato l’assessora – affida alle Prefetture territoriali la competenza esclusiva in materia di collocamento degli migranti. La Prefettura individua i soggetti gestori del servizio, attraverso bandi pubblici, e provvede, in base alle esigenze di sistemazione, a costituire Centri di Accoglienza Straordinaria (i cosiddetti Cas). Non vi è alcuna concertazione con le amministrazioni locali. Prova di questo sono le difficoltà emerse, fin dalle prime settimane del mio insediamento, nel reperimento di informazioni sui Cas presenti in città, sui numeri di migrati in essi collocati, sull’idoneità delle strutture di accoglienza: una ricognizione che aveva lo scopo di conoscere le reali dimensioni del fenomeno. Difficoltà che ho costantemente rappresentato alla consigliera Alessandra Cappa, firmataria di un’interrogazione in merito, del 10 ottobre scorso. Tralascio, in questa sede, i numerosi vani tentativi, anche formali, di entrare in possesso di quei dati. L’unico, ottenuto per le vie brevi, è quello della presenza sul territorio cittadino di 136 unità al 4 gennaio scorso. In un incontro svoltosi in Prefettura, nell’agosto scorso, il Prefetto Corona chiariva agli amministratori locali intervenuti che la costituzione di ulteriori Cas, necessari per allocare un numero crescente di migranti, avrebbe riguardato tutti i Comuni della Provincia, e che a nulla sarebbero servite le rimostranze dei sindaci.
Certamente, tale sistema di gestione rappresenta un ostacolo alla realizzazione di una vera integrazione che, quindi, coinvolga le comunità di destinazione. Perché è l’integrazione la dimensione della nostra azione amministrativa. In questo senso, l’adesione al Sistema di protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati è l’ultimo tassello di un percorso che non comincia con questa amministrazione ma fu avviato dalla precedente Giunta: un insieme di azioni volte a promuovere una vera integrazione che superi le barriere della chiusura e dell’indifferenza”.
Centrosinistra: “Polemiche populiste” – “Avremmo preferito una discussione più serena e di contenuto, all’altezza dell’importanza dell’argomento, invece ci siamo trovati al cospetto di polemiche di basso livello improntate al populismo”, commentano in un comunicato stampa congiunto i gruppi consiliari di maggioranza.
Secondo Pd, Filo Comune, SI per Vasto, Avanti Vasto e Città Virtuosa, la seduta di ieri ha evidenziato “una minoranza ancora una volta divisa che, tranne qualche rara eccezione, sembra far finta di non conoscere le norme che regolano l’accoglienza dei migranti.
Finora – come è stato più volte ripetuto – il fenomeno è stato gestito esclusivamente dalle singole Prefetture, che mai hanno richiesto alle amministrazioni locali un parere preventivo rispetto alla costituzione di Centri di Accoglienza Straordinaria, i cosiddetti Cas, sui propri territori.
La rete Sprar, che nasce dal principio dell’integrazione dei soggetti a cui viene riconosciuto lo status di richiedenti asilo e rifugiati, è un modo efficace per controllare il fenomeno, per gestirlo nell’interesse della collettività.
Si tratta, quindi, di un Sistema che rimette la governance in mano alla comunità locale, che potrà tornare a decidere numeri, modalità e soggetti da coinvolgere per organizzare l’accoglienza sul nostro territorio.
Il fenomeno migratorio, che non riguarda solo Vasto, ma l’intera nostra Italia, non può essere ridotto ad una scelta tra accoglienza si- accoglienza no.
Abbiamo scelto la strada per governare la presenza di migranti nel territorio cittadino, smettendo di subirla.
In questi mesi il sindaco Francesco Menna ha, in diverse occasioni, rappresentato al Prefetto di Chieti la necessità di rispettare l’equa distribuzione sull’intero territorio provinciale.
Con la risoluzione approvata dal Consiglio Comunale, abbiamo impegnato il Sindaco a richiedere un nuovo incontro al Prefetto di Chieti per chiedere il rispetto della quota di salvaguardia che esenta i Comuni aderenti al sistema S.P.R.A.R. da ulteriori nuovi arrivi.
In un’epoca, come quella che stiamo vivendo, percorsa dal germe dell’intolleranza, avremmo preferito che un’opposizione responsabile condividesse una scelta che non parla di accoglienza indiscriminata, ma piuttosto promuove un’integrazione governata.
Per loro è stata un’altra occasione persa per confrontarsi nel merito di una questione importante per la nostra comunità”.