Un giorno prima della decisione del Tar, la Asl Lanciano-Vasto-Chieti revoca la delibera sul taglio orario al punto di primo intervento di Gissi. Il passo indietro (immediatamente esecutivo) è stato fatto ieri con una delibera che di fatto revoca quanto deciso con il precedente atto del 4 agosto 2016 che dimezzava le ore di apertura del presidio (da 24 a 12) [LEGGI].
Si arricchisce quindi di un colpo di scena la lunga vicenda legata al punto di primo intervento collocato nell’ex ospedale di Gissi. La Asl aveva provato a ridimensionarlo già nel 2015, ma il Comune guidato da Agostino Chieffo ricorse al Tar che gli diede ragione [LEGGI].
Nell’estate scorsa, quindi, il nuovo tentativo dell’azienda ospedaliera di dimezzarne l’orario. 1.839 gli accessi registrati nel primo semestre 2016 “con una proiezione per l’anno solare di gran lunga inferiore ai 6mila accessi” previsti per giustificarne l’apertura h24. A questo è seguito il nuovo ricorso al Tar che l’11 ottobre scorso ha portato alla sospensiva del provvedimento della Asl [LEGGI].
Oggi era prevista la parola “fine” del Tar di Pescara sulla vicenda, ma l’azienda ospedaliera ha anticipato il tribunale “preso atto degli arresti giurisprudenziali – si legge nella delibera di ieri – intervenuti in merito a quanto sopra, tutti di ordine negativo per questa azienda e considerato che il citato orientamento rende altamente probabile la soccombenza di questo ente anche in sede di giudizio nel merito del procedimento n. 301/2016, per cui appare utile e opportuno procedere alla revisione degli atti gravati anche alla luce delle linee guida del Crea così come evocate dalla medesima autorità giudiziaria”.
TIRA E MOLLA FINITO? – Il sentore – confermato anche dall’assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, Silvio Paolucci, interpellato a riguardo durante un recente incontro a Fresagrandinaria – è che la vicenda non sia definitivamente conclusa. Secondo indiscrezioni, la Asl starebbe già preparando un nuovo provvedimento modificato in base alle recenti bocciature del Tar. Dall’altra parte, però, anche il Comune di Gissi è pronto a non mollare. La storia è tutt’altro che finita.