Sono stati sei lunghi anni quelli vissuti da Elio Scurti, ex direttore tecnico generale del Coniv, che, all’alba del 6 gennaio 2010, venne svegliato dai carabinieri per essere arrestato e portato nel carcere di Larino. L’inchiesta, denominata Open Gates, riguardava la produzione di fanghi derivanti dal trattamento delle acque nell’impianto del Coniv di San Salvo e poi utilizzati in agricoltura in Molise. Per Scurti, dopo 24 giorni in carcere e alcuni mesi trascorsi tra domiciliari e obbligo di dimora, iniziò poi il percorso giudiziario che si è concluso solo lo scorso luglio, con l’assoluzione con formula piena [LEGGI] e che ha visto la parola fine lo scorso dicembre, esattamente sei anni dal suo inizio [LEGGI].
Quella da lui vissuta è una vicenda che lo ha profondamente segnato, professionalmente e umanamente. L’abbiamo ripercorsa con lui e con l’avvocato Fabio Giangiacomo che, insieme al collega Franco Giampietro di Roma, ne ha curato la difesa [GUARDA].