“Il Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei è quasi completamente senza riscaldamento. La temperatura varia, a seconda dell’ambiente, tra gli 8 e 10 gradi”. Ad affermarlo Alessandro Lanci, della lista di genitori rappresentanti di istituto Collaborazione Trasparente.
“L’unica ala riscaldata è quella dell’amministrazione; – commenta Lanci – sappiamo bene che non è privilegio, ma questo dimostra che almeno la caldaia funziona, quindi potrebbe essere un problema dei termostati ambientali. Paghiamo una società che deve garantire la manutenzione e il funzionamento degli impianti, che fine ha fatto? La scuola è stata chiusa quasi per un mese, – prosegue – il personale A.T.A. già presente dalla settimana precedente alla riapertura, aveva segnalato il disservizio, come mai nonostante la segnalazione nessuno ha preso provvedimenti?”.
Lanci racconta di come i ragazzi provino a scaldarsi con scaldini e borse termiche elettriche ed a seguire le lezioni con giacconi, sciarpe e cappelli, ma dal Liceo Scientifico la risposta è puntuale.
“E’ vero che abbiamo avuto dei problemi con le caldaie, ma è altrettanto vero che sono stati risolti nella mattinata di ieri. – riferisce il vice preside e capogruppo in consiglio comunale per Progetto Lanciano, Carlo Orecchioni – La nostra struttura ha 6 caldaie che riscaldano le diverse parti dell’edificio e una, durante il maltempo, ha subìto dei danni ma abbiamo prontamente chiamato i tecnici manutentori e della Provincia che hanno provveduto a ripararla”. Orecchioni spiega inoltre di come una volta riprese le attività didattiche e dopo un ulteriore danno alla caldaia, i tecnici siano stati arrivati a scuola ancora una volta ieri mattina (martedì 24 gennaio) per risolvere definitivamente il problema.
“L’emergenza neve e la chiusura prolungata hanno di certo inciso su questi momentanei disservizi – conclude Orecchioni – ma la scuola si è da subito attivata per garantire agli alunni un luogo caldo e sicuro pertanto le accuse di chi parla senza avere tutte le informazioni del caso lasciano il tempo che trovano”.