“Nessun effetto Vajont, ma è importante continuare a monitorare l’evoluzione sismica in quella zona in quanto esiste un aumento della pericolosità dovuta ai movimenti della faglia”. Così il presidente della Commissione grandi rischi, Sergio Bertolucci, dopo che le dichiarazioni dello stesso presidente, che in un’intervista al Tg3 aveva parlato proprio di “effetto Vajont”, scatenando una serie di preoccupazioni e anche polemiche, in parte rientrate dopo la precisazione.
Anche la protezione civile, con la direttrice dell’Ufficio emergenze, Titti Postiglione, ha ridimensionato la questione, non tanto nel rischio in sé, quanto sull’immediatezza dello stesso rischio, che in effetti risulterebbe concreto solo con scosse di terremoto di elevata magnitudo: “In linea teorica – ha spiegato la direttrice – se si dovesse svuotare velocemente, comporterebbe effetti importanti. Ma questo è uno scenario di riferimento e, come ha detto la Commissione, non si tratta di un allarme immediato. Enel ha inteso procedere con un ulteriore svuotamento dell’invaso nell’ambito di questo contesto emergenziale”. Ad ogni modo, la stessa direttrice Postiglione ha precisato: “Campotosto è un impianto importante. La diga già dopo il sisma del 2009 è stato oggetto di valutazioni. Esiste una procedura che dopo ogni sisma richiede controlli, ed è avvenuto ogni volta. L’allarme generato da alcune dichiarazioni del presidente della Commissione Grandi rischi ci ricorda che il problema esiste e che si deve continuare a tenere sotto osservazione questa criticità“.