“Questa in foto (clicca qui per guardare la gallery) è la situazione che hanno trovato i dipendenti del Cotir al rientro dopo la pausa natalizia”. Arriva dagli stessi dipendenti la denuncia sulle condizioni della struttura, dopo le vacanze invernali. “Nonostante le rassicurazioni sul pagamento di alcuni stipendi prima del Santo Natale, – scrivo i dipendenti – ad oggi i dipendenti non hanno ricevuto un becco di un quattrino ed hanno ritrovato anche la propria postazione di lavoro compromessa. I commissari liquidatori e la regione che li ha nominati, sono stati bravi solo a riempirsi la bocca di belle parole e di tante promesse sul futuro dei lavoratori, ma l’unica certezza al momento è che non prendono lo stipendio da 2 anni, garantendo comunque la propria presenza sul posto di lavoro per portare a termine i progetti. Dopo la nomina dei commissari il centro è stato messo in liquidazione ed il debito verso i dipendenti, i fornitori di gas e luce e gli enti previdenziali è cresciuto a dismisura”.
Duro il commento dell’ex presidente del Cotir, Alberto Amoroso: “La Regione facile e veloce di D’Alfonso appena insediata ha avuto la premura di sostituire immediatamente il cda al Cotir al fine di insediare dei commissari liquidatori, fantasma, che oggi hanno decretato la chiusura definitiva del Centro. Il presidente del cda, e il suo consiglio, aveva portato a termine lavori con il PSR e mai aveva fatto mancare la liquidità (anticipando anche di tasca propria) per pagare le utenze ( luce e gas ) ad oggi interrotte. E’ proprio triste vedere oggi un Centro regionale con lastruttura che cade letteralmente a pezzi (allagata) con i lavoratori che sono abbandonati al loro destino senza avere dalla Regione delle direttive su cosa fare e quale tipo di lavoro portare a termine. Assistiamo inesorabilmente all’abbandono di un centro che poteva e doveva essere uno strumento indispensabile per il mondo agricolo e il nuovo paino di Sviluppo Rurale. Invece dobbiamo constatare che questa Regione, non solo non tiene al Cotir, ma indubbiamente ha un proprio disegno nascosto sulla ricerca che sicuramente non tiene contro del Cotir di Vasto”.
Critico anche il consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo: “Ogi il Cotir di Vasto rischia una implosione con conseguenze irreparabili e fatali sia sui lavoratori sia sulla struttura. Dopo la sospensione definitiva della corrente elettrica, del gas e dell’acqua, con le piogge torrenziali di queste ultime ore, si aggiungono ulteriori gravi e ingenti danni alla stessa struttura. Il Cotir – sottolinea Febbo – vive una situazione di totale abbandono e incuranza da quando si è insediata la Giunta D’Alfonso. Dapprima la messa in liquidazione con l’erogazione di minime risorse a singhiozzo poi l’approvazione di una patrimonializzazione di dubbia finalità, tutto questo sempre promettendo il rilancio con la realizzazione del Centro unico accorpando Cotir, Crab e Crivea. I dipendenti, nonostante le rassicurazioni sia della Regione sia dei commissari liquidatori, sono ancora senza stipendio ormai da due anni, vivono una situazione che rasenta la disperazione non più tollerabile e vengono offesi nella dignità con lo stanziamento di fondi che da luglio non vengono liquidati. […] Ancora più grave è il comportamento del presidente D’Alfonso: registriamo, in questi anni, la sua cura e dedizione a trovare finanziamenti al fine di far tornare in vita carrozzoni messi in liquidazione durante la scorsa legislatura, come Abruzzo Engineering, Comunità Montane e diversi Consorzi. Tutti tranne il mondo della ricerca”.