Ore 23.00 – “Secondo testimoni della slavina che ha colpito l’hotel Rigopiano sul Gran Sasso ci sarebbero tre dispersi – scrive l’Ansa -. E’ quanto riferiscono i soccorritori che stanno cercando di raggiungere con gli sci la struttura. La valanga di dimensioni importanti sarebbe venuta giù in un tratto boschivo e per questo particolarmente violenta e avrebbe investito auto, bestiame e parte dell’albergo. Secondo quanto appreso dal Soccorso Alpino, alcune persone presenti nell’albergo sarebbero scese a valle per dare l’allarme contattando la polizia provinciale e parlando dei dispersi. Al di fuori dell’Hotel Rigopiano ci sarebbero due persone che avrebbero avuto contatti sia con il 118 che con i soccorritori. Uno di questi avrebbe inviato un sms ad un soccorritore prima rassicurandolo sulle sue condizioni poi parlando di macerie. I testimoni hanno parlato di una valanga di inaudita forza per la zona che si sarebbe staccata dalla montagna e avrebbe travolto parzialmente l’hotel Rigopiano”.
Ore 22.30 – Secondo Rai News 24 due persone presenti all’interno dell’Hotel Rigopiano sarebbero riuscite ad inviare sms ai soccorritori rassicurando sulle loro condizioni. La colonna dei mezzi di soccorso, preceduta dalla turbina che si sta facendo strada in una spessa coltre nevosa, sta viaggiando verso l’hotel, a 1200 metri di altitudine.
Ore 22.00 – Sono ore di apprensione per clienti e personale dell’Hotel Rigopiano di Farindola, ai piedi del Gran Sasso in provincia di Pescara. Secondo l’allarme, pare lanciato da un cliente, una slavina avrebbe travolto l’Hotel. Dai registri della prefettura oggi erano registrate 22 persone, più 8 dipendenti. In queste ore i soccorritori sono in viaggio nella neve per raggiungere l’Hotel e iniziare le ricerche.
Ore 21.30 – Il terremoto e la neve hanno provocato una vittima nella giornata di oggi. Si tratta di un uomo di 83 anni, trovato senza vita sotto le macerie della sua stalla a Castel Castagna, in provincia di Teramo. C‘è anche un disperso, un uomo di 60 anni, travolto da una slavina a Campotosto (L’Aquila).
Ore 10 – Neve a nord-ovest, pioggia e fiumi in piena a sud-est. Esercito da Foggia, protezione civile da Bolzano. Non accenna ad allentare la morsa il maltempo che in questi giorni sta flagellando l’Abruzzo. Ad aggravare la situazione, una forte scossa di terremoto di magnitudo 5.3 che ha interessato la zona dell’aquilano.
La neve, che in un primo momento aveva risparmiato l’aquilano, da ieri sera sta cadendo abbondantemente sia sul capoluogo che nei centri vicini. Chiuse scuole e uffici, disagi alla viabilità. “Abbiamo attivato il primo livello di piano di protezione civile, vale a dire il Coc (Centro operativo comunale), in via Ulisse Nurzia, aperto a fianco della centrale operativa”, ha annunciato il sindaco di L’Aquila Massimo Cialente. “Si sono quindi attivati i gruppi di volontariato presenti in queste ore in città, visto che molti dei nostri sono da giorni impegnati sulla costa. Stiamo reclutando altre imprese private con mezzi idonei a spazzamento della neve o spargimento, quando utile e necessario, del sale”. A seguito della scossa di terremoto, il sindaco Cialente ha disposto l’apertura delle scuole e dei prefabbricati antisismici per accogliere i cittadini che non se la sentono di rimanere nelle proprie abitazioni. Al momento, comunque, non sono segnalati crolli.
Esercito a Chieti e in provincia di Teramo, dove sono al lavoro 60 militari su sei automezzi da utilizzare per attività di pronto intervento. La loro dislocazione (30 ad Atri per Valfino e Cerrano, 10 a Basciano per area Vomano, 10 a Teramo per area montana, 10 a Rocca S.Maria per area Laga), è stata decisa dalla Prefettura, d’intesa con esercito e carabinieri.
Sul versante adriatico e nelle province di Chieti e Pescara resta critica la situazione relativa all’alimentazione elettrica. Ad aggravare la situazione, il livello dei fiumi. Il Pescara è esondato poco prima dell’alba, provocando disagi e allagamenti in città. Scuole chiuse e appelli alla prudenza su strada, almeno sulle strade dove è possibile circolare. Il Centro funzionale di protezione civile d’Abruzzo ha dichiara fase di allarme anche per i fiumi Alento e Osento. Comunicazione di superamento del livello di preallarme per i fiumi Tavo-Fino-Saline, Tirino, Foro, Sangro e Sinello.
Non va meglio sul fronte viabilità: “In Abruzzo sulla strada statale 16 Adriatica – scrivono dall’Anas – è chiuso il tratto in corrispondenza del km 473,800 in località San Donato, nel comune di Ortona in provincia di Chieti, a causa di una frana provocata della forte ondata di maltempo. Il traffico viene deviato con indicazioni in loco. Sulla statale 80 del Gran Sasso è stato chiuso il tratto in corrispondenza del km 57 a Montorio al Vomano in provincia di Teramo. Da stanotte sono chiusi sulla statale 260 Picente il tratto al km 27,000 nei pressi di Montereale (L’Aquila) e sulla statale 696 del Parco Regionale Sirente-Velino il tratto dal km 0 al km 13 nel comune di Tornimparte, in provincia de L’Aquila. Permane la chiusura della strada statale 80 del Gran Sasso d’Italia in provincia dell’Aquila e della strada statale 5 Tiburtina Valeria tra le località di Collarmele e di Castelvecchio Subequo (AQ). Sulla Statale 16 Adriatica resta in vigore il divieto di circolazione dei mezzi pesanti per le ordinanze emesse dalle Prefetture di Chieti, Teramo e Pescara”.