Cinque spartineve di proprietà della Provincia di Chieti fermi durante l’emergenza neve sulla fondovalle Treste perché non c’è chi li guida. È la situazione paradossale verificatasi in territorio di Carunchio, mentre i sindaci della zona invocavano più forze ed erano alle prese con le continue rotture dei mezzi adattati per la neve.
Il vicepresidente della Provincia, Antonio Tamburrino, interpellato sulla questione dice a zonalocale.it di non conoscere nel dettaglio la situazione, ma che il problema principale è l’assenza di dipendenti in grado di guidarli.
“Se sono fermi lì forse non sono pronti – dice – Il problema reale è un altro, i mezzi a disposizione li abbiamo, ma in tutta la Provincia ci sono solo 35 cantonieri, di cui alcuni non guidano, altri sono capi-cantonieri. Ditemi voi come dovremmo fare. Ciò che siamo riusciti a fare lo dobbiamo alla buona pianificazione, alla disponibilità delle ditte esterne (70 quelle impegnate in questi giorni) e allo spirito di sacrificio dei nostri dipendenti. Un esempio può essere Francesco Lalli di Castiglione Messer Marino, con cui ho parlato 24 ore su 24″.
La situazione cozza con le pressanti richieste dei sindaci di avere a disposizione mezzi pronti all’intervento nell’Alto Vastese [GUARDA IL VIDEO]. Quelli usati in queste occasioni spesso sono trattori adattati a spartineve che mostrano i propri limiti di fronte a eventi atmosferici imponenenti come l’ultimo. Oltre al rischio isolamento, i Comuni dell’entroterra sono stati accumunati dalle operazioni di sgombero rallentate da rotture e guasti. Per citare solo tre casi: a San Buono uno spartineve è finito fuori strada all’inizio dell’emergenza ed è stato tirato fuori solo alcuni giorni dopo [VIDEO]; a Torrebruna un problema a un mezzo ha prolungato di ore l’isolamento della frazione di Guardiabruna; un altro guasto è avvenuto sulla Montazzoli – Castiglione.
Una soluzione potrebbe essere la convenzione con le imprese, ma Tamburrino sottolinea: “Si potrebbe ricorrere all’affidamento a ditte esterne con un contratto di comodato. La ditta però deve essere di fiducia e trattare lo spartineve come se fosse proprio, o accade ciò che ho trovato al mio ritorno in Provincia due anni fa: i massacri, le macchine date in comodato tutte distrutte. Aggiustarle a quel punto significa fare preventivi anche di 14mila euro a mezzo”.
Nonostante l’impasse, Tamburrino tiene a precisare che “è stato fatto comunque un lavoro eccezionale”.
In attesa di conoscere il destino dei cinque spartineve, intanto, qualche sindaco rilancia: “Visto che fanno parte del patrimonio provinciale perché non venderli e con il ricavato acquistare una turbina da lasciare nei nostri centri? Si potrebbero trovare, altrimenti, formule per darle in comodato ai Comuni. Li faremmo sicuramente funzionare“.