“Attualmente Vasto ospita 136 migranti richiedenti asilo” e “in alcuni casi, si tratta di minori privi di ogni legame familiare”. Francesco Menna e Lina Marchesani annunciano che “la Giunta comunale ha recentemente approvato l’adesione allo Sprar, sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”. Secondo il sindaco e l’assessore alle Politiche sociali, non c’è nessuna “apertura indiscriminata”, né “invasione incontrollata”. Inoltre, “stiamo già da tempo accogliendo migranti perché la legge ci obbliga a farlo”.
“Chi genera preoccupazione e allarmismi nella cittadinanza – scrivono in un comunicato congiunto Menna e Marchesani – sa bene che Vasto già partecipa al sistema di accoglienza coordinato dalla Prefettura di Chieti che, nella sua piena autonomia decisionale, riparte il numero dei migranti da ospitare in base al criterio della densità abitativa dei vari Comuni ed individua le realtà cooperative ed associative preposte alla gestione di questo servizio in strutture private.
Si tratta, dunque, di una forma di accoglienza di esclusiva competenza della Prefettura e non partecipata all’ente comunale.
Attualmente Vasto ospita 136 migranti richiedenti asilo in strutture così gestite. In alcuni casi si tratta di minori privi di ogni legame familiare.
Il progetto Sprar, costituito con decreto del Ministro dell’Interno del 10 ottobre 2016, al contrario, permette ai Comuni di disciplinare la realizzazione, la gestione e l’erogazione dei servizi di accoglienza sul proprio territorio, accedendo direttamente a fondi statali ed individuando i soggetti collaboratori, secondo norma di legge.
Soprattutto, i Comuni aderenti sono esentati, in virtù di un’apposita clausola di salvaguardia, dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza stabilite univocamente dalla Prefettura.
Saranno accolti solo migranti richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria già con un buon livello di integrazione, di conoscenza della lingua e della cultura italiana.
Questi sono i termini della questione. Con il nuovo sistema, la nostra città acquisisce la possibilità di non continuare a subire passivamente l’arrivo di migranti, ma di attuare una gestione organica nell’interesse generale della collettività.
L’amministrazione comunale non può semplicemente scegliere tra accoglienza sì e accoglienza no: e chi afferma questo sostiene il falso.
Stiamo già da tempo accogliendo migranti perché siamo obbligati dalla legge a farlo.
Aderendo a questo sistema abbiamo puramente scelto di promuovere una gestione ordinata, e quantitativamente compatibile di questo servizio, attuando una vera politica dell’integrazione, invece di subire un’accoglienza non concertata”.