Il 2016 si chiude con una notizia positiva che mette definitivamente la parola fine ad una vicenda giudiziaria durata 6 anni e che ha visto ingiustamente coinvolto Elio Scurti, nel 2010 direttore del Coniv di Vasto. In quell’anno Scurti e diversi dirigenti della Regione Molise vennero arrestati con l’accusa di traffico illecito di rifiuti. Lo scorso luglio il Tribunale di Larino aveva emesso una sentenza di assoluzione piena per il professionista vastese [LEGGI] e ora arriva anche l’ultimo tassello del procedimento poichè la Procura molisana non ha interposto appello alla sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste e è conseguentemente passata in giudicato.
Il processo penale svolto con almeno 10 udienze presso Il Tribunale collegiale di Larino con una ventina tra testi e consulenti, migliaia di intercettazioni e documenti, ha chiarito che sia nella produzione dei fanghi da depurazione dei reflui urbani destinati all’agricoltura tanto che in quella autorizzatoria il dottor Scurti, difeso dall’avvocato Fabio Giangiacomo e dell’avvocato Franco Giampietro, si è sempre mosso nel solco delle leggi di settore non procurando nessun danno o pericolo all’ambiente e, anzi, promuovendo soluzioni sempre appropriate e improntate alla massima cautela, in un campo che richiede una professionalità di altissimo livello. A tal riguardo, particolarmente significativo il fatto che la Legambiente, costituitasi parte civile per un fatto che aveva sollevato molto scalpore in Molise, alla fine del dibattimento, ha rinunciato alle conclusioni ritenendo nei fatti non acclarato alcun danno o pericolo per l’ambiente.
Mentre nel frattempo la depurazione in Abruzzo è ormai divenuto un problema generale, tutti questi approfondimenti giudiziali hanno peraltro dimostrato che gli impianti e la direzione del Coniv dell’epoca sono stati assolutamente all’altezza dei compiti affidati, tanto che sono stati assunti come best-pratice per tutta la depurazione degli ex consorzi industriali, oggi affidata all’ARAP .