Passione, curiosità e tanta dedizione, da questo particolare mix è nata la favola moderna dei Picari Frentani, zampognari del nuovo millennio, che quasi per gioco hanno iniziato la loro avventura e oggi, dopo dieci anni di attività, grazie alla musica girano l’Europa.
Sono Nicola Ceroli, Fabio Campitelli, Emanuele Di Meco e Marco De Vincentiis, giovani poco più che trentenni che da autodidatti hanno iniziato a suonare zampogna, cornamusa, ciaramella, percussioni e mandoloncello nel segno della più antica tradizione.
“Fin da piccolo ho sempre avuto la passione per questo genere di strumenti – ci dice Nicola Ceroli – e circa dieci anni fa ho iniziato ad avvicinarmi davvero a questo genere di musica, partendo dal Festival della Zampogna a Scapoli, in Molise e da lì non mi sono più fermato”. I quattro Picari sono musicisti professionisti che vengono perlopiù dal mondo del rock, ma hanno saputo reinventarsi imparando a suonare da soli questi strumenti antichi grazie anche al loro più ampio percorso musicale.
“Abbiamo due repertori: – spiega Nicola – uno medievale e uno popolare con canti tradizionali abruzzesi e musiche natalizie”. Questa passione, nata anche grazie alla vicinanza con il Mastrogiurato, li ha portati a girare molto portando la loro musica in piazze ed eventi. “Da cinque anni andiamo in Germania, in uno dei mercatini di Natale di Brema – racconta Nicola – dove ci sono postazioni-palco per esibirsi. E anche questo è un contatto preso grazie al Mastrogiurato”. Nelle ultime settimane, hanno girato anche nelle nostre zone da corso Roma a Lanciano, ai mercatini di Rocca San Giovanni ed a Tollo e, come ogni anno, sono stati presenti alla messa di Natale nella chiesa del Sacro Cuore a Olmo di Riccio.
Grande è l’attenzione alla storia ed alla tradizione con l’utilizzo di strumenti particolari e costumi fatti esclusivamente di lana, cuoio e materiali naturali che ricordano i tempi in cui è nata quest’arte. Ora hanno iniziato a cimentarsi con l’antichissima zampogna zoppa, originario strumento abruzzese, con l’obiettivo di essere ancora più fedeli ed autentici nelle loro performance.
“Con l’assessore Giacinto Verna, – conclude Nicola Ceroli – stiamo pensando di portare nelle scuole le nostre zampogne ed inserirle in un vero percorso di insegnamento musicale che possa avvicinare gli alunni ad un pezzo importante della nostra tradizione popolare, nel frattempo continuiamo a divertici nelle piazze”. Già, perché le lacrime di un’anziana signora oppure lo stupore sul volto dei bambini resteranno sempre la migliore ricompensa per chi ha deciso di seguire la tradizione portandola per mano nel futuro.