Avvocati, magistrati e funzionari del tribunale di Lanciano si sono incontrati questa mattina, 23 dicembre, nel Palazzo degli Studi di Lanciano per i tradizionali auguri di Natale ma soprattutto per la consegna delle Toghe d’Oro agli avvocati del Foro di Lanciano, in attività da più di 40 anni.
“E’ questa una bella tradizione interrotta nel 1999 che abbiamo voluto riprendere quest’anno – ha introdotto la presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Lanciano, Silvana Vassalli – anche per ricordare quante personalità sono passate, e continuano a passare, nel nostro Palazzo di Giustizia, che nelle classifiche nazionali si attesta ancora nelle primissime posizioni per le sue alte performance”. I tempi della giustizia, nel presidio frentano, sono infatti tra i più brevi in Italia, frutto di un lavoro di squadra che coinvolge tutto il personale del tribunale. “Qui a Lanciano c’è un clima familiare e di grande collaborazione tra avvocati, giudici e funzionari – ha sottolineato la presidente del tribunale, Maria Gilda Brindesi – ed è proprio questa la ricetta che ci porta ai vertici delle classifiche italiane ormai già da diversi anni”.
Insomma, un tribunale che funziona, quello di Lanciano, ma nonostante ciò vive ancora nello spettro della chiusura, a causa della riforma della geografia giudiziaria, che prevede la stessa sorte anche per i presidi di Avezzano, Sulmona e Vasto.
“Ciò che avrei auspicato è una nuova riforma delle circoscrizioni giudiziarie – ha commentato il vice presidente del CSM, Giovanni Legnini – ma visto l’iter, è molto complicato. Credo perciò che, ad oggi, la via più breve sarebbe chiedere un’ulteriore proroga della chiusura per trovare così il tempo necessario per procedere con un nuovo provvedimento legislativo che faccia guardare al futuro con più serenità”. Con la chiusura nelle quattro città di Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano, la zona meridionale della nostra regione di troverebbe così senza alcun presidio di legalità, situazione unica in Italia. “Il salvataggio di tutti e quattro i tribunali, diciamo la verità, è molto difficile – ha proseguito Legnini – per questo propendo per un modello innovativo stante le peculiarità del territorio da portare sui tavoli che contano per trovare una soluzione comune”. L’accorpamento tra Lanciano e Vasto, o anche una semplice riorganizzazione comune tra le due città, quindi, sembrerebbe ad oggi l’unica via.
In difficoltà anche la Procura della Repubblica di Lanciano, sotto organico e senza procuratore dalla scorsa estate. “La Procura oggi fa i salti mortali per garantire un efficiente presidio di legalità sul territorio – ha detto il sostituto procuratore Rosaria Vecchi – e nonostante le mancanze, siamo ancora in grado di fare un buon lavoro, ma non nego che sia molto difficile”. E il grido di aiuto della Vecchi è stato accolto da Legnini. “Da febbraio – ha assicurato – il CSM lavorerà per far tornare un nuovo procuratore capo a Lanciano, scegliendo il nuovo candidato”.
A conclusione della mattinata, e dopo il saluto del rappresentante del CNF (Consiglio Nazionale Forense) Lucio Del Paggio, sono state consegnate le 17 toghe d’oro ad avvocati che, non solo nel lavoro quotidiano, si sono distinti nella vita lancianese. Le Toghe d’Oro sono andate a: Guido Cipolla, Sergio Cipolla, Tito Codagnone, Giovanna Colantonio, Giuseppe Conicella, Sergio De Angelis, Giuliana De Giorgio, Vincenzo De Vincentiis, Francesco Paolo Fanci, Enrico Graziani, Aldo La Morgia, Raffaele Masciantonio, Angelo Pace, Umberto Renzetti, Pietro Salvatore, Vincenzo Santella e Nicola Sisti.