“E’ impensabile che una provincia con 400mila abitanti possa avere un solo Tribunale, per di più dislocato ai margini settentrionali del territorio provinciale”. Vittorio Melone difende le ragioni della sede giudiziaria di Vasto.
“Siamo grati – commenta il presidente dell’Ordine degli avvocati di Vasto al ritorno dal vertice di Pescara – ai rappresentanti istituzionali per la loro partecipazione all’incontro convocato dal presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e dal presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio. Da un po’ di tempo, infatti, avevamo auspicato che la Regione prendesse in mano il coordinamento delle iniziative finalizzate alla tutela dei quattro Tribunali abruzzesi a rischio soppressione”, quelli di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona.
Nel summit parlamentari hanno assunto l’impegno di presentare a gennaio un emendamento al decreto Milleproroghe per consentire di allungare ancora di qualche anno l’attività dei quattro palazzi di giustizia di cui, per effetto di una precedente proroga del 2015, è prevista la chiusura nel settembre 2018.
“Speriamo – dice Melone – nel tavolo di lavoro che verrà istituito al fine di promuovere le peculiarità del territorio abruzzese e la legittima istanza di revisione della riforma della geografia giudiziaria così some applicata sul nostro territorio. Non dobbiamo dimenticare che i Tribunali non espletano solo i processi, ma forniscono anche molti servizi diretti ai cittadini. Servizi che, allungando la distanza tra gli utenti e il palazzo di giustizia, diventerebbero praticamente inaccessibili a tante persone, lasciando senza presidi giudiziari, nelle province di Chieti e L’Aquila, due territori da 200mila residenti l’uno. Inoltre, l’elevata distanza tra i Tribunali accorpanti e quelli accorpati sarebbe un record nazionale”.