La sconfitta al referendum costituzionale induca a riflettere anche il Partito democratico di Vasto. E ad accelerare verso il congresso che dovrà scegliere il nuovo segretario e ricomporre le spaccature interne. A chiederlo è Antonio Del Casale, membro delle segreteria regionale del Pd ed ex segretario cittadino del partito.
A Vasto il No ha prevalso con oltre il 62%. Del Casale precisa che “il mio è stato un Sì convinto, continuo a ritenere che nel merito questa riforma ci avrebbe potuto consegnare un miglioramento dell’architettura istituzionale di questo Paese”. Ma “anche a livello locale questo risultato elettorale non permette di fare sconti o di minimizzare, abbiamo bisogno del Pd con tutte le sue componenti, la sua pluralità e soprattutto capace di dare una linea di prospettiva politica in cui immergere e condividere le divisioni personali e politiche non più tollerabili. Sono troppi i mesi in cui non riusciamo a riunirci ed analizzare le esigenze e le priorità, il dibattito congressuale non è più rinviabile e solo un Pd forte, unito e con una visione di prospettiva può sorreggere l’azione di governo nel lungo periodo. Ci sono state divisioni e lacerazioni profonde, questo tema va affrontato e non può essere più procrastinato perché non si può pensare che l’anarchia possa essere la fisiologia del Pd”.
Spaccature interne al partito che si riverberano anche sull’amministrazione comunale: non è un mistero, ad esempio, il gelo calato nei rapporti tra Del Casale, assessore ai Lavori pubblici, e il sindaco, Francesco Menna. Una distanza tra i due che si era palesata già alle primarie di marzo e che neanche il quotidiano lavoro di Giunta ha ricomposto. E’ altamente probabile che sindaco e assessore ai Lavori pubblici, una delle deleghe strategiche di qualsiasi amministrazione, si ritrovino su fronti antitetici al prossimo congresso. A sostenere candidati segretari contrapposti.
“Ho scelto – scrive Del Casale in un comunicato – nel rispetto delle regole statutarie ma soprattutto per mantenere integra l’autonomia di partito la strada delle dimissioni dopo un lavoro di oltre quattro anni intensi che ci hanno portato alla vittoria su scala cittadina; oggi Vasto ha bisogno di una riflessione seria, profonda, costruttiva e di prospettiva che ci porti ad un congresso in tempi certi restituendoci un luogo di discussione vero”.
“Oggi abbiamo bisogno di eliminare le tifoserie tornando a promuovere luoghi di discussioni in cui si decida e non si subiscano scelte ed in cui il protagonismo dei giovani non sia solo quello da campagna elettorale ma nelle scelte importanti, strategiche e di prospettiva”.