“Il computer ce l’ho, ma è rimasto dentro la scatola. Preferisco rimanere fedele alla cara Olivetti Lettera 22, che con il suo ticchettio mi fa compagnia e mi ispira a scrivere della nostra bella Vasto, di cui sono innamorato dal 1943, quando mi sono trasferito dalla Sicilia”. Con queste parole, incalzato dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta, il cavalier Giuseppe Catania [CLICCA QUI per l’approfondimento ne Le storie della domenica], presidente dell’Assostampa Vasto, ha risposto alla curiosità su quell’affetto particolare per la vecchia macchina da scrivere che, come ricordato dallo stesso presidente Pallotta “è stata resa celebre dalla foto scattata a Montanelli mentre era seduto su una pila di libri a scrivere con la sua Lettera 22“. Occasione dell’incontro, il conferimento del Premio Arti e mestieri che il Rotary Club quest’anno ha voluto attribuire al decano dei giornalisti vastesi. Presenti il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte, il presidente del Rotary Club, il generale Gianfranco Rastelli, il professor Luigi Medea, del direttivo dello stesso Club, l’assessore Luigi Marcello in rappresentanza dell’amministrazione comunale e rappresentanti dell’Arma dei carabinieri e della relativa associazione nazionale.
“Giuseppe Catania – ha sottolineato il presidente Forte in apertura di incontro – è l’emblema del giornalismo vastese e non solo; si è occupato di tutti i settori della vita cittadina, con professionalità e responsabilità”. Il generale Rastelli ha poi ringraziato i rappresentanti del Club che, con votazione unanime, hanno indicato il presidente dell’Assostampa vastese come meritevole del Premio Arti e mestieri: “Cultura, storia, vicinanza al Club e anche aspirante carabiniere. Dai suoi racconti emerge più uno spirito da carabiniere che da giornalista, da qui il pieno consenso dell’Associazione nazionale carabinieri per la nomina di socio simpatizzante”.
A seguire, è stato nuovamente il presidente Forte a ripercorrere “i 60 anni di giornalismo vastese” di cui il cavalier Catania è stato protagonista e punto di riferimento: “Ci ritrovavamo allo studio dei fratelli Di Memmo – ha ricordato Forte – che era diventato un cenacolo culturale animato da Giuseppe Catania, icona del giornalismo e della cultura vastese. Il cavalier Catania, però, è stato soprattutto uno storico: tra i suoi articoli ci sono infatti 60 anni di storia di Vasto“.
Il professor Medea, invece, ha ricordato i 20 anni di presidenza di Giuseppe Catania al Premio Histonium e ha ripercorso la storia del Premio Arti e mestieri (nato come Premio Arti, mestieri e attività sociali) dalla prima edizione (1989/90) fino ad oggi.
In chiusura, prima delle foto di rito, è stato il presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta, a dedicare parole di stima e affetto per il decano dei giornalisti vastesi: “Per me è un onore potermi considerare collega di un giornalista di così elevata cultura e professionalità. Giuseppe Catania non è solo un testimone del suo tempo, ma un osservatore partecipante; ha seguito l’evoluzione di un mestiere che nell’arco degli ultimi 10 anni è cambiato profondamente, pur rimanendo legato a un ordinamento del 1963. Ancora oggi per fare il giornalista basta la terza media, quando occorrerebbe un percorso accademico, ma nonostante le nostre richieste la politica non ci sente da quell’orecchio”. Da qui la problematica di una “informazione scadente” che “non può essere considerato un problema solo nostro: una cattiva informazione influisce sulla vita democratica di tutto il Paese. La politica, però, non intende rinunciare a influenzare l’informazione, perché l’informazione forma l’opinione pubblica e quindi il consenso”. Tornando al presidente di Assostampa Vasto, il presidente Pallotta ha concluso: “Se mettiamo Giuseppe Catania davanti a uno specchio, il riflesso che vedremo non rappresenterà il passato, ma il futuro. La sua memoria va tutelata e valorizzata, perché attraverso di essa è possibile interpretare il futuro”.