Carlo Moro, primo cittadino di Lentella, non ci sta e rivolge un appello a Regione e Anas. L’oggetto del contendere è la variante della Statale 16 sulla quale nei prossimi giorni ci sarà un incontro tecnico in Regione [LEGGI].
In un’articolata lettera aperta il primo cittadino ricostruisce la vicenda da quando si iniziò a parlare di un progetto alternativo all’Adriatica. L’anno scorso, spiega Moro, 28 sindaci del Vastese deliberarono per una variante che partisse da Vasto Nord per arrivare sulla fondovalle Cena/Treste per poi ricollegarsi alla Trignina. “Un progetto da 50 milioni di euro e alcuni mesi di lavoro – sottolinea il sindaco – al posto di quello previsto ora da ben 200 milioni di euro e dai tempi di realizzazione lunghissimi e che è praticamente parallelo all’attuale tracciato voluto solo dai sindaci di Vasto e San Salvo”.
Di non secondaria importanza, poi, la fruibilità da parte delle popolazioni di Medio e Alto Vastese: “Sono anni che diciamo di voler salvaguardare i comuni e le popolazioni delle aree interne, ma puntualmente le intenzioni restano intenzioni”.
LA LETTERA DI CARLO MORO
Una prima idea di arretramento della SS 16 prevedeva un tracciato che da Vasto Nord attraversava San Lorenzo per poi reimmettersi sulla SS 16 in prossimità di S Salvo Marina. Il progetto fu abbandonato per l’enorme difficoltà nella realizzazione e per i costi elevati. Successivamente la comunità montana Medio Vastese di Gissi propose un progetto che prevedeva l’arretramento sulla fondovalle Cena/fondovalle Treste SS 650 Trignina.
Oggi vengono abbandonati entrambi i progetti e si propone un tracciato a ridosso di quello esistente, per un tratto molto breve (Vasto Marina-San Salvo Marina) dai costi elevati e tempi di realizzazione lunghissimi e – se mai verrà alla luce – non tenendo conto delle reali esigenze del territorio vastese.
Lo scorso anno 28 amministrazioni deliberarono per il tracciato che parte da Vasto Nord (Cotir), attraversa la fondovalle Cena, si immette sulla fondovalle Treste, intercetta la SS 650 Trignina per tornare sulla SS 16 in prossimità del confine con il Molise, abbracciando un territorio vastissimo, ma non condiviso da Anas, Regione, Comune di Vasto e Comune di San Salvo che optano per una soluzione diversa.
È vero che c’è da allungare di qualche chilometro, ma i tempi di percorrenza sarebbero inferiori. Si eviterebbe tutto il traffico locale che insiste nel tratto Vasto Nord – San Salvo Marina (specialmente in estate). Si pensi ai vantaggi per gli automobilisti che provengono dal nord dell’Abruzzo e devono raggiungere la parte tirrenica verso Napoli. Si pensi ai vantaggi per tutta la popolazione del Medio e Alto Vastese. Si pensi ai vantaggi per la popolazione della costa in chiave turistica. Un tracciato, quello proposto, che non incontra un viadotto, non incontra un ponte e quindi anche i costi di manutenzione futuri sarebbero limitati. Un tracciato che avrebbe tempi di realizzazione brevissimi (qualche mese), ma soprattutto costi bassissimi (circa 50 milioni di euro rispetto ai 200 milioni e più per realizzare il tratto Vasto Marina – San Salvo Marina). Si dice che i mezzi pesanti non la percorrerebbero! Basta apporre qualche divieto sul tracciato attuale come accade per la variante di Termoli.
Sono anni che diciamo di voler salvaguardare i comuni e le popolazioni delle aree interne. La viabilità è fondamentale per continuare a vivere in queste zone, ma puntualmente le intenzioni restano intenzioni, nei fatti poi non si tiene mai conto delle esigenze dei lavoratori, studenti e aziende produttive che vivono e vogliono restare a vivere in questi territori e che tanto danno anche a Vasto e San Salvo.
Le popolazioni del Medio e Alto Vastese guardano a Vasto e San Salvo come punti di riferimento indiscutibili: per una volta lo diventino davvero, altrimenti fra qualche anno ci ritroveremo ad abitare tutti in un condominio di Vasto o San Salvo lasciando questi luoghi nell’abbandono totale con tutte le conseguenze immaginabili!
L’appello è che la Regione Abruzzo, l’Anas Abruzzo – che già in passato hanno dimostrato attenzione per questi territori – le amministazioni comunali e i sindaci di Vasto e San Salvo, ripensino a questo progetto, magari coinvolgendo anche la Regione Molise, l’Anas Molise e i comuni molisani della vallata del Trigno perché seguendo il tracciato da noi proposto, una volta arrivati allo svincolo San Salvo/Montenero sulla SS 650, si potrebbe pensare ad una variante che si ricolleghi a quella di Termoli. Un variante che parte da Vasto Nord e arriva oltre Termoli.
Allora sì che saremmo stati amministratori lungimiranti che vogliono lo sviluppo e il bene delle popolazioni che vivono in questo territorio.