Producevano e mettevano sul mercato, al di fuori dei canali autorizzati, grossi quantitativi di sigarette illegali, che finiva sul mercato di internet. La scoperta è stata fatta dai finanzieri del Nucleo mobile della Compagnia di Avezzano, che proprio nelle campagne del posto hanno scoperto un immobile che fungeva da “deposito e polo produttivo”.
“Gli indagati, – spiegano dal Comando provinciale – anche al fine di snellire le operazioni e soddisfare più celermente le richieste dei clienti, si erano dotati di macchinari di altissima qualità, atti alla trinciatura ed alla manifattura di sigarette ed in grado di produrre centinaia di sigarette all’ora, installati all’interno di una privata abitazione ubicata nella zona di Caruscino. Il quadro che si è delineato ha evidenziato inequivocabilmente l’essenza dell’attività commerciale svolta e l’entità del consolidato traffico illegale messo in piedi dal sodalizio”.
“Acquisita la notizia dell’imminente arrivo di un consistente carico di tabacco, – proseguono gli uffici delle Fiamme gialle – il pm titolare delle indagini, il dottor Maurizio Maria Cerrato della Procura di Avezzano – condividendo le prospettazioni degli operanti, ha disposto le perquisizioni delle abitazioni e degli immobili destinati allo svolgimento dell’illegale attività. Le operazioni svolte hanno consentito il rinvenimento ed il sequestro di circa 6 tonnellate di tabacco, di migliaia di sigarette già realizzate e confezionate e 19 macchinari impiegati per le diverse fasi della trinciatura, della produzione e del confezionamento delle sigarette. Quattro sono i soggetti deferiti alla locale autorità giudiziaria in violazione dell’art. 416 c.p. combinato agli artt. 64 – 66 – 81 della Legge 907/1942 ed agli artt. 1 e 4 della Legge 27/51, specificamente sanzionanti la produzione, preparazione e vendita di tabacchi in violazione delle norme sul monopolio dei tabacchi nazionali ed esteri per ingenti quantitativi nell’ordine di alcune tonnellate di prodotto, superiori alla soglia di punibilità penale dei 15 chilogrammi”.
Le indagini, comunque, proseguono per “risalire all’effettiva fonte di approvvigionamento del tabacco, individuare gli ulteriori soggetti appartenenti alla predetta associazione e responsabili della commissione del delitto di contrabbando, definire l’esatto numero e le generalità degli acquirenti e dei consumatori del tabacco indebitamente commercializzato, quantificare e recuperare i tributi evasi in materia di accise”.