Quarto commissario in poco più di due anni al Consorzio di Bonifica Sud di Vasto, che registra l’avvicendamento tra Rodolfo Mastrangelo e Franco Amicone. Come per i passati avvicendamenti, anche questo ha prodotto polemiche, a partire dalla “appartenenza territoriale”: “Conosco Franco Amicone, nuovo commissario del Consorzio di Bonifica di Vasto, da un bel po’ di anni”, scrive infatti Angelo Bucciarelli su Facebook. “Sulla sua professionalità non esprimo riserve. Invece, esprimo obiezioni sull’opportunità di nomina di una personalità lontana dal territorio. È buona norma sospendere ogni giudizio di merito sull’attività concreta del neo presidente Amicone, ma la domanda è sempre la stessa: se proprio si doveva cambiare Mastrangelo, che mi dicono che non stava lavorando male, anzi!, è possibile, dicevamo, che non ci sono competenze locali in grado di fare bene? Ma soprattutto, coloro che dovrebbero difendere il territorio, i sindaci di queste terre colonizzate, perché sono silenti su queste scorribande provenienti dalla solita area metropolitana Chieti/Pescara?”.
Critico a riguardo anche l’intervento del consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo: “La classe politica e dirigenziale del territorio vastese viene ancora una volta mortificata ed espropriata della facoltà di scegliere i propri rappresentanti all’interno degli Enti strumentali regionali. Adesso la scelta di Franco Amicone quale nuovo commissario del Consorzio di Bonifica Sud, nominato martedì scorso con delibera di Giunta, è ufficiale. Un quarto Commissario che di fatto boccia il lavoro svolto dai tre precedenti. In sostanza la Regione riconosce la linea fallimentare adottata fino ad oggi con gli altri tre professionisti”.
Di “poltronificio” parla invece il presidente della Copagri Abruzzo, Camillo D’Amico, per cui il Consorzio “è diventato un Ente dove sono stati allocati soggetti che spesso poco o nulla hanno a che fare con il territorio, che non ne conoscono le dinamiche, che sono stati costretti a ricominciare sempre e nuovamente il lavoro avviato dal predecessore. A nostro avviso la figura del commissario dovrebbe corrispondere ad un momento breve e straordinario dove poi, in questi casi, bisogna indire le elezioni per ridare all’Ente una gestione pienamente democratica. Non ci sono chiare le ragioni del defenestramento di Rodolfo Mastrangelo che ha lavorato bene e con piena sufficienza, forse perché profondo conoscitore delle problematiche locali e del territorio. Lui ha dato contezza e chiarezza su crediti e debiti così da poter avviare un doloroso piano di risanamento ancora da pianificare. Non abbiamo nulla contro il nuovo commissario, ma evidenziamo negativamente il facile metodo del commissariamento che riduce gli spazi di protagonismo e democrazia nell’ambito dei Consorzi di Bonifica abruzzesi e tutto ciò non sempre è giusto e motivato da ragioni di straordinarietà e necessità”.