Anni di discussioni, proteste, progetti. Una promessa, quella della variante alla statale 16 nel tratto Vasto-San Salvo, che ormai viene fatta da anni senza arrivare mai a nulla di concreto. E intanto, in quei chilometri di strada divenuta di fatto urbana dopo l’espansione delle due località costiere, decine di incidenti e investimenti, spesso anche con conseguenze gravi. Nel corso degli anni sono stati elaborati diversi progetti di variante alla statale 16 per portare via, in particolar modo nei mesi estivi, il traffico di automobili e mezzi pesanti lontano dal litorale.
Negli ultimi tempi erano almeno tre i possibili tracciati finiti sui tavoli istituzionali. Quello elaborato dalla ex Comunità Montana e sostenuto ancora oggi da 28 sindaci del Vastese con un percorso che, dal casello A14 di Vasto Nord passa attraverso fondovalle Cena e fondovalle Treste per tornare poi sulla Trignina. Un altro, presto accantonato, prevedeva l’attraversamento di località San Lorenzo e Sant’Antonio abate, prima di tornare sull’adriatica. E poi c’è quello condiviso dai sindaci di Vasto e San Salvo con la Regione e l’Anas, che vede la variante iniziare in territorio di Vasto, tra località Trave e la zona dell’innesto con Vasto Marina, attraversare le strade oggi di proprietà dell’Arap e poi, attraverso la zona industriale sansalvese, tornare sulla Trignina e da qui sulla ss16. Ed è proprio quest’ultimo il progetto che verrà realizzato anche se i sindaci dell’entroterra continuano a ribadire la loro diversa preferenza. Resta, chiaramente, anche un nodo fondamentale: quando si passerà dal progetto ai fatti?
Ne abbiamo parlato con il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, e con il sindaco di Lentella, Carlo Moro, che rappresentano le due diverse visioni sull’arretramento della statale 16 [GUARDA].