Si è svolto sabato pomeriggio presso il Gulliver Center il convegno organizzato dal Comitato per il no di Forza Italia sul tema del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, “un pacchetto di quattro domande a risposta unica, si o no, prendere o lasciare” ha sottolineato il consigliere comunale di Guido Giangiacomo nel suo intervento. O “una deforma costituzionale” come la definisce la presidente del Comitato Donatella Monaco, “scritta non in Parlamento e dal Parlamento, ma nelle stanze della presidenza del Consiglio e da pochi intimi che di sicuro non possono essere definiti riformatori e tantomeno padri. La nostra Costituzione, pensata e scritta in due anni dai Padri Costituenti, nella Sala della Costituzione a Palazzo Giustiniani, viene deformata nelle stanze riservate di Palazzo Chigi, per mano di quattro deputati della maggioranza di governo”.
“Il primo quesito – ha spiegato nell’occasione Fabio Masci, cultore di Diritto Costituzionale alla Luiss – non elimina affatto il dualismo paritario delle due Camere, né riduce le spese di mantenimento”. Per Forza Italia, al contrario “il nuovo Senato, non più della Repubblica ma delle Regioni e dei Comuni, diventa prima o seconda sede di 100 precari rappresentanti di territori e città. Non è credibile nemmeno che questa trasformazione possa costare meno, con conseguente risparmio di denaro pubblico in quanto le spese di trasferta saranno di gran lunga più onerose per tutti. Poi ci sono altri due aspetti, sempre legati al primo quesito, sui quali riflettere. Il primo: i nuovi Senatori dovranno occuparsi dell’amministrazione delle regioni e delle città, compiti per i quali sono stati eletti e, nei ritagli tempo, diciamo nel fine settimana, dovranno deliberare, come nominati, su talune leggi licenziate dalla Camera, su leggi della Comunità Europea e su altre fondamentali questioni. La seconda riflessione consiste sulla reale fattibilità e sui risultati che si possono ottenere da un doppio lavoro, ciascuno dei quali, pone problemi e richiede soluzioni in tempo reale, non rimandabili al rientro in sede. La domanda che i cittadini si pongono è la seguente: riusciranno ad essere solo eletti o solo nominati. Per ovvietà omettiamo la risposta”.
Andrea Pastore, senatore della Repubblica in quattro legislature consecutive e presidente 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali), si è invece soffermato “su un aspetto fondamentale su cui è basata la nostra democrazia parlamentare e istituzionale, cioè la rappresentatività popolare nelle Istituzioni. Per fare un esempio: Il Parlamento elegge un terzo dei Giudici della Corte Costituzionale e un terzo dei Giudici del CSM. Alla prima Istituzione è demandato il compito di giudicare la legittimità degli atti dello Stato e delle Regioni, dirimere eventuali conflitti di attribuzione tra i poteri di dette Istituzioni e tra le Regioni stesse…etc., mentre alla seconda Istituzione, il Consiglio Superiore della Magistratura, è demandato il compito di vigilare e salvaguardare l’autonomia del potere giudiziario. Questa riforma azzera il potere elettivo del Parlamento conseguente alla privazione del diritto di voto popolare”.
“La riforma proposta dal referendum – ha invece sottolineato Nazario Pagano, presidente regionale di Forza Italia – accresce in modo esponenziale il potere del Presidente del Consiglio”, mentre Massimiliano Zocaro, coordinatore cittadino di Forza Italia, ha espresso l’augurio che “la vittoria del no al referendum costituisca un altro chiaro segnale della volontà popolare di ridare slancio partecipativo agli elettori di Forza Italia e a tutta la vasta area di centrodestra. Forza Italia Vasto ha affrontato la campagna referendaria con la massima serietà, disponibilità e capacità sia del Comitato che del Direttivo cittadino”.