Eventi, mostre, ristrutturazioni, restauri ed un costante pungolo per le amministrazioni che si sono succedute. Questi gli ingredienti che hanno portato l’associazione Amici di Lancianovecchia a tagliare l’importante traguardo dei trent’anni, festeggiati ad aprile scorso con una speciale pubblicazione dedicata al quartiere da cui è nata la nostra città.
Il quartiere Lancianovecchia, il più antico tra i quattro storici, nel secondo dopoguerra, piano piano iniziò a spopolarsi a causa delle condizioni in cui versavano gli edifici e tutti i residenti si trasferirono nelle nuove zone residenziali della città. Ma dopo anni, i ragazzi, ormai diventati adulti, decisero di riunirsi e dare vita ad una nuova associazione per ricordare i vecchi tempi e dare nuova vita al luogo che vide la nascita di Lanciano. Così nel 1986 nacque l’associazione Amici di Lancianovecchia. All’atto costitutivo i soci fondatori erano 10, tra cui il prof. Mario Bosco, i fratelli Paglione e Peppino Iezzi.
“Io sono arrivato qualche anno dopo – ci dice Raffaele Filippone, presidente in carica da 24 anni – e l’idea di mettere insieme i vecchi amici di Lancianovecchia mi ha da subito appassionato. Il primo consiglio che ho dato? – ci racconta – Proporre il coinvolgimento delle scuole nella rassegna Riscopriamo il Presepe”. Consiglio senz’altro vincente dato che, dopo 26 anni, la manifestazione è sempre più viva con nuove adesioni, proposte e scuole partecipanti. “E’ proprio dalle scuole che deve ripartire l’antica tradizione dei presepi – racconta Filippone – e da allora è stata proprio questa categoria a fare da traino a tutto l’evento”. Ogni anno sono circa venti le scuole che partecipano, ottanta gli espositori che mettono in mostra i propri presepi nell’Auditorium Diocleziano e c’è sempre più attenzione per la sezione “La Natività nell’Arte” che attira sempre più artisti in città.
“Abbiamo da sempre cercato di spronare le amministrazioni a fare bene per il quartiere Lancianovecchia – sottolinea il presidente – con idee, proposte e spunti per renderlo sempre più vivibile, moderno e appetibile per i turisti”. C’è un po’ di tutto nel curriculum degli Amici di Lancianovecchia dal punto di vista della promozione turistica. Una card che “consiglia” il percorso da seguire, i monumenti da visitare ed i ristoranti della zona; cartelli turistici nei pressi di chiese e luoghi storici e, in ultimo, pannelli fotografici che raccontano le tradizioni più belle di Lanciano (dalla settimana santa alla Squilla, passando per Feste, musica e Mastrogiurato) lungo le scale dell’ascensore del parcheggio in via per Frisa.
Ma il restauro della Torre di San Giovanni ed il ritrovamento della Casula sono senza dubbio il fiore all’occhiello di questa associazione. “Nel 2011 abbiamo iniziato a coltivare l’idea di ristrutturare la Torre di San Giovanni – ricorda Raffaele Filippone – e con il progetto dello studio Renzetti e dopo aver ottenuto pareri positivi e permessi, nell’ottobre 2012 abbiamo iniziato i lavori”. La Torre, aperta al pubblico dalla primavera del 2014, ha da allora visto passare circa 15 mila visitatori che hanno voluto cogliere l’opportunità di poter guardare Lanciano da un punto panoramico d’eccezione, il più alto di Lancianovecchia, ma di investitori neanche l’ombra. “Devo ammetterlo – confessa il presidente dell’associazione – visto il lavoro portato avanti, speravo in un aiuto massiccio di enti, privati e amministratori ma ahimé, su una spesa di 100 mila euro, abbiamo ricevuto solo una sponsorizzazione di 500 euro e così, piano piano, stiamo pagando ogni cosa, contando solo sulle nostre forze”. Ma a vedere la Torre oggi, bella e fiera, al centro di Lancianovecchia, ne è valsa proprio la pena.
Ne è valsa la pena anche perché, durante i lavori, per puro caso, in una nicchia ricavata dalla muratura, è stato rinvenuto un paramento liturgico che si è scoperto essere di immenso valore. Si tratta di una casula del XVI secolo realizzata con un unico telo con le immagini ricamate dei dodici apostoli.
Il paramento è stato restaurato lo scorso anno grande all’interessamento della Sovrintendenza regionale ed esposto, grazie all’aiuto di Banca Intesa, nelle Gallerie d’Italia in piazza della Scala a Milano fino al luglio scorso. Ora è tornata a casa ed è visitabile nel Museo Diocesano di Lanciano.
Sono trascorsi trent’anni dalla prima riunione, ma la voglia di fare bene per il proprio quartiere per gli Amici di Lancianovecchia resta la stessa e tanti sono gli appuntamenti già in calendario per i prossimi mesi. Presepi, collaborazioni, gemellaggi e concerti all’aperto solo una piccola parte. Insomma, se ogni quartiere avesse degli “Amici” così, Lanciano sarebbe senza dubbio una città migliore.