“Una discarica abusiva a Scerni vicino alla cantina sociale”. Era la denuncia dell’associazione Eco Schools Abruzzo di tre anni fa, peccato che non si trattasse di una discarica, ma di una concimaia.
Dopo tre anni è arrivata la sentenza che smentisce quanto denunciato dall’organo presieduto da Paolo Leonzio. La vicenda vide la cooperativa della cooperativa agricola-cantina San Panfilo coinvolta in un fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Vasto in seguito all’esposto della Eco Schools e un procedimento penale a carico del legale rappresentante della stessa, Palmerino Giacomucci. La sentenza attesta che la presunta discarica tale non fosse, ma si trattava di una compostiera/concimaia usata dalla cantina per far decomporre i raspi d’uva da riusare come concime naturale.
Nel frattempo, però, è andato avanti un altro processo, quello mediatico seguito allo stesso esposto presentato contemporaneamente alla stampa.
Ora Giacomucci si toglie qualche sassolino dalla scarpa e si augura che la Eco Schools Abruzzo tragga un insegnamento dalla vicenda ricordando che “l’associazione ambientalista (che dovrebbe avere competenza in merito) ha scambiato una concimaia (che permette di ottenere dell’ottimo concime organico riducendo la necessità di usare concimi chimici) per una discarica!” e auspicando maggiori accertamenti prima di gridare allo scandalo.
Di seguito il comunicato stampa della cantina sociale:
“La Cantina S. Panfilo, Soc. Cooperativa, con sede in Scerni, rappresentata dal prof. Palmerino Giacomucci, pone alla attenzione degli organi di stampa l’increscioso episodio di cui è stata vittima a causa di una improvvida iniziativa di una associazione ambientalista.
Occorre premettere che la Società Cooperativa S. Panfilo si distingue e si è sempre distinta fin dalla sua fondazione per sua la politica aziendale improntata, tra l’altro, al massimo rispetto della natura, della ecologia e quindi dei propri prodotti. Ha investito e investe ogni anno migliaia di euro per attività di rimboschimento dei propri terreni e per la istallazione di strutture (come nel caso oggetto del presente comunicato) che possano evitare il ricorso alla chimica, a tutto vantaggio della qualità dei prodotti e quindi dei propri clienti.
È accaduto che l’associazione Eco Schools Abruzzo presieduta dal sig. Paolo Leonzio nel febbraio 2013 abbia segnalato a diversi enti la presenza, facendo intendere che fosse su terreni della cooperativa, di una discarica abusiva di liquami e residui lavorazioni industriali/agricole. L’associazione non si è limitata alla attività (come spiegheremo del tutto palesemente infondata) di segnalazione ma ha ritenuto giusto diffondere (con un comunicato stampa) la notizia della denuncia appena sporta con conseguente pubblicazione del suo “encomiabile” operato.
A seguito di tale esposto si è aperto avanti la Procura della Repubblica di Vasto un procedimento penale a carico del legale rapp.te della Cooperativa sfociato in un processo, di recente, definitosi con sentenza assolutoria, passata in giudicato, (depositata nel febbraio di quest’anno) «perché il fatto non sussiste».
Orbene è stato accertato dal Tribunale di Vasto che la Cooperativa S. Panfilo, difesa dai legali Carlo Colantonio e Alessio Bevilacqua, non non aveva installato alcuna discarica abusiva ma che il manufatto, oggetto di denuncia e degli articoli di stampa apparsi a seguito del comunicato del denunciante, è in realtà una concimaia che (testualmente in sentenza) «la cantina aveva creato per fare in modo che i raspi derivanti dalla lavorazione si decomponessero per poter essere riutilizzati come concime naturale».
L’associazione ambientalista (che dovrebbe avere competenza in merito) ha dunque scambiato una concimaia (che permette di ottenere dell’ottimo concime organico riducendo la necessità di usare concimi chimici) per una discarica!
Ebbene da questa vicenda vorremmo esprimere, attraverso gli organi di stampa, l’augurio che l’associazione Eco Schools di Paolo Leonzio sia più accorta nello sporgere denunce e soprattutto eviti di pubblicizzare (in spregio ad elementari norme di civiltà) iniziative di rilievo penale, prima che vengano svolti i necessari accertamenti da parte delle Autorità preposte, in modo da evitare danni a società o persone dedite all’interesse della collettività. Non è tollerabile che in questo Stato sia ormai normale sporgere una denuncia e consegnarla, in pari tempo, per conoscenza, alla stampa; la giustizia mediatica ha ormai soppiantato quella ordinaria (ma chi scrive non si arrende a tale degrado).
Speriamo che l’augurio venga raccolto al fine di vitare da un lato che la collettività sopporti inutilmente gli ingenti costi di procedimenti penali palesemente infondati e dall’altra che una società (che ha come propria bandiera e motivo di orgoglio proprio il rispetto dell’ambiente e dell’ecologia) invece di essere presa ad esempio da chi dice di avere a cuore l’ambiente e l’ecologia venga ingiustamente e arbitrariamente pregiudicata nella propria immagine con conseguenti danni anche economici alla propria attività”.
IL PRESIDENTE E LEGALE RAPPRESENTANTE DELLA SAN PANFILO – SOC. COOPERATIVA AGRICOLA
Dott. Prof. Agronomo Palmerino Giacomucci