“La sanità e la salute dei cittadini stanno a cuore a tutti. Ben vengano le opere e le costruzioni, gli investimenti (futuri), ma le risposte a chi si trova nella malattia le dobbiamo dare subito. L’attuale depotenziamento dell’ospedale, le lunghe attese, meritano risposte concrete ed immediate da parte dalla politica regionale sanitaria”. Così il gruppo Progetto Lanciano, in una nota del capogruppo Carlo Orecchioni interviene sul tema ospedale, a margine del consiglio comunale di martedì scorso. (abbiamo parlato del consiglio comunale in questo articolo: LEGGI QUI)
Il gruppo Progetto Lanciano da sempre ha sostenuto che il nuovo ospedale di Lanciano debba essere ricostruito, ampliato e ammodernato nel sito in cui è ubicato attualmente. Ha da sempre rigettato ogni ipotesi di decentramento e di spostamento della struttura in altro territorio.
Fin da quando, molti anni fa, Pino Valente, oggi vicesindaco di questa maggioranza, all’epoca di Frentania Provincia, si batteva per l’ospedale, “quando il governatore Chiodi stava ridisegnando la sanità abruzzese, penalizzando fortemente il territorio frentano”, afferma la nota.
La costruzione del nuovo ospedale, che prevede un investimento di oltre 80 milioni di euro, è determinata dalla qualificazione dell’ospedale di Lanciano quale DEA di 1° livello con una popolazione di rifermento di oltre 160 mila abitanti. I primi 3 grandi nuovi ospedali che vedranno la luce in Abruzzo saranno Lanciano, Vasto e Avezzano, proprio i 3 DEA di primo livello previsti nel piano sanitario regionale. Il numero di posti letto pari a circa 218, per Progetto Lanciano, pur non sembrando tantissimi, rispettano gli standard attuali previsti da Sistema sanitario nazionale.
“La scelta del sito – sottolinea nel suo intervento il vice sindaco Pino Valente – è strategica affinché i lavori e la progettazione possano partire da subito. Infatti perché si possa procedere è indispensabile che la ASL sia proprietaria del sito in cui l’opera deve essere messa in atto. Qualunque altra sede (ad esempio Villa Martelli) – prosegue – avrebbe creato il sicuro stop della costruzione del nuovo ospedale, dovendo procedere prima di ogni cosa ad acquisire la parti di terreno necessarie da parte della ASL”.
“La scelta dell’ubicazione del nuovo ospedale sul sito del vecchio, – sottolinea Progetto Lanciano – inoltre, rappresenta una posizione baricentrica rispetto all’utenza che dovrà fruire dei servizi del nosocomio di Lanciano a seguito della trasformazione dell’ospedale di Ortona (non più ospedale generico), e della riqualificazione degli ospedali di Atessa e Casoli”.
Nella programmazione sanitaria regionale, Progetto Lanciano, ha chiesto che Lanciano sia dotata, in quanto DEA di primo livello, della UOC (unità operativa complessa) di radiologia con assegnazione quindi anche di primario.