È sempre sorridente e gentile con tutti e, in questa prima parte di campionato, ha dimostrato di avere la stoffa del bravo calciatore. La sua storia, come quella di tanti ragazzi stranieri che arrivano in Italia per giocare a calcio, parte da lontano. Maxwell Mensah, che mister Colavitto sta schierando quest’anno come terzino sinistro, si è raccontato oggi in un’intervista pubblicata sul sito della Vastese. Nato in Ghana nel 1997 “è vissuto nella capitale Accra con la madre, una sorella e due fratelli, tutti più grandi di lui. Il papà, purtroppo, non lo ha più. Sin da bambino inizia a giocare a calcio, che diventa la sua grande passione. Frequenta la scuola fino a 14 anni, poi inizia a frequentare la scuola calcio della sua città in maniera più impegnativa, e qui viene notato da un procuratore ghanese che ha contatti con procuratori italiani”.
È arrivato così il momento di affrontare il viaggio verso l’Italia. “Approda nel gennaio 2015 prima a Genova, dove alla Sampdoria fa un provino per la Primavera; qui però resta poco, e si trasferisce al Sorrento, dove gioca fino a maggio. Lo scorso campionato, invece, lo trascorre a Taranto, che disputa il campionato di serie D, ma per problemi burocratici non riesce a giocare, continuando ad allenarsi con costanza ed impegno”.
Ad agosto 2016 il suo arrivo tra le fila biancorosse, grazie al suo procuratore e al direttore sportivo della Vastese Pino De Filippis. “Mi trovo bene qui a Vasto, sto facendo amicizia con i compagni e la città è bellissima – dice Maxwell -. Non vedo la mia famiglia da quasi due anni, mi auguro di riuscire ad andare a trovarli per le feste natalizie. Mi mancano molto, ma in questo momento il mio unico obiettivo è sfondare nel calcio”.
“Nel mio Paese non stavo malissimo – racconta ancora nell’intervista – , ma comunque mi piacerebbe restare in Europa, non voglio tornare in Ghana per viverci. Piuttosto, se dovessi riuscire a diventare un calciatore professionista, mi piacerebbe portare qui la mia famiglia per consentire loro una vita migliore. In Ghana c’è molta povertà, malattie, qui si sta molto meglio. Spero di poter giocare un giorno in una grande squadra come il Barcellona di Messi, è il sogno di tutti i calciatori. Vorrei diventare il nuovo Pogba!”.