Aree contraddistinte da tre colori: verde per i dehors chiusi, arancioni per le strutture aperte con pedana e ombrelloni, azzurre per quelle semichiuse con ombrelloni e parapetti laterali in ferro e vetro.
Sono le tre tipologie di gazebo previste per il centro storico di Vasto dal nuovo protocollo d’intesa sui dehors siglato il 28 ottobre scorso dal sindaco di Vasto, Francesco Menna, con la Soprintendenza archeologica, al paesaggio e alle belle arti e al paesaggio d’Abruzzo. (clicca qui per leggere l’articolo)
I dettagli dell’accordo vengono presentati in municipio dal primo cittadino insieme all’architetto Laura D’Alessandro, che nell’ultimo mese e mezzo ha curato la pratica imprimendole il necessario colpo d’acceleratore, e dal dirigente del settore Urbanistica del Comune, Lino D’Annunzio, che avverte: “Senza questa intesa, si rischiava di dover togliere tutti i dehors, perché era quello l’iniziale orientamento della Soprintendenza. Ma, visto che queste strutture sono ammesse in città che vantano un patrimonio artistico e architettonico molto superiore al nostro, non c’era motivo perché a Vasto fossero vietate. Ora qualcuno dovrà rimuovere i dehors esistenti e rifarli secondo i nuovi parametri, ma in compenso ci sono regole certe per tutti”.
Per Menna, il protocollo quinquennale firmato nei giorni scorsi “dà certezza giuridica e velocità” nel rilascio dei permessi a realizzare i gazebo in centro. “Chi vuole può già presentare la relativa domanda” e, intanto, “stiamo già studiando una soluzione anche per Vasto Marina”. Nella Sala del Gonfalone, sono una decina gli operatori commerciali e turistici che assistono alla conferenza stampa in attesa della riunione, di lì a mezz’ora, del Tavolo del turismo. “Entro tre mesi – spiega Laura D’Alessandro – l’amministrazione deve adeguare il regolamento sui dehors”, che “dovranno essere remobili, anche se potranno rimanere tutto l’anno”.
Soddisfazione viene espressa da Simone Lembo, direttore di Confesercenti Vasto ed ex consigliere comunale che, nel 2012, propose la delibera, approvata all’unanimità, che impegnava l’amministrazione ad avviare una trattativa con la Soprintendenza per superare l’iniziale “no” secco opposto dall’ente che tutela il patrimonio storico.
Le zone – L’area con le regole più restrittive è denominata zona arancione e va dalla facciata di Palazzo d’Avalos (piazza Pudente) fino all’incrocio tra corso de Parma e via Santa Maria. Qui “sono consentiti pedana, ombrelloni, e parapetti leggerissimi legati con corde di colori determinati”. Le zone verdi (tra cui piazza Rossetti e via Adriatica) godranno delle norme più permissive, visto che “si potranno installare i dehors chiusi”, mentre nelle zone azzurre sarà in vigore una normativa intermedia: non dehors chiusi, ma “ombrelloni con parapetti in ferro e in vetro trasparente”. In tutte e tre le tipologie è prevista la pedana.