Futuro non incoraggiante quello dipinto dal Climate Central, organizzazione statunitense che simula i possibili scenari causati dall’innalzamento del livello dei mari. L’allarme è stato rilanciato da Augusto De Sanctis del Forum H2O: “Lo strumento messo a disposizione da Climate Central consente finalmente di comparare e di visualizzare per il grande pubblico le conseguenze di diversi scenari emissivi o di aumento della temperatura sul livello medio marino e sulle coste. Mette a confronto l’impatto delle scelte di riduzione dei gas clima-alteranti (ad esempio, comparando uno scenario business as usual con l’aumento incontrollato delle emissioni con quello di un taglio netto immediato) oppure del livello di aumento della temperatura media globale (ad esempio, confrontando cosa avviene con un aumento di 1,5 gradi rispetto ad un aumento di 4 gradi)”.
Il sito internet dell’organizzazione permette di simulare gli scenari semplicemente inserendo la località scelta. Per la costa abruzzese le situazioni più critiche si registrerebbero a San Salvo, Tortoreto, Pescara, Giulianova, Roseto, Vasto Marina (anche se in misura minore); nel vicino Molise l’innalzamento di pochi centimetri del livello del mare creerebbe problemi soprattutto a Campomarino. Per la costa sansalvese, insomma, le drammatiche immagini dell’alluvione causato dal torrente Buonanotte del marzo 2015 [LEGGI] potrebbero diventare ricorrenti in un prossimo futuro, anche se dalle cause diverse.
“Ricordiamo che la temperatura media globale – continua De Sanctis – è già aumentata di 1 grado e a Parigi i governi si sono accordati per un obiettivo di aumento a 2 gradi. Un accordo molto lodato ma che già ora sta mostrando tutti i suoi limiti, tanto che anche l’UNEP, l’Agenzia dell’ONU sull’ambiente, ne ha denunciato le criticità. L’innalzamento del livello medio marino è già in atto ed è un fenomeno che ha una certa inerzia. In ogni caso i processi sono stati già innescati e le mappe fanno comprendere immediatamente come gli obiettivi di riduzione delle emissioni devono essere assolutamente più ambiziosi per evitare la catastrofe climatica. Con i 2 gradi di aumento concordati, come è possibile osservare facilmente nelle mappe, la costa abruzzese diverrebbe invivibile per larghe aree.
Climate Central evidenzia di non conoscere la velocità della trasformazione, cioè il tempo che intercorrerà tra l’aumento della temperatura e il verificarsi dello scenario perché questo aspetto è ancora oggetto di studi. Ricordiamo però che diversi modelli ci dicono che già entro la fine del secolo ci sarà un innalzamento del mare di diverse decine di centimetri. Se pensiamo che alcune opere pubbliche (strade ecc.) vengono progettate con una vita di 50-100 anni possiamo capire che l’impatto è concreto già da ora. Sull’erosione costiera, ad esempio, bastano pochi centimetri per avere effetti pesantissimi sull’economia. Lo stesso vale per i sistemi fognari delle aree costiere che potrebbero divenire inservibili.
I risultati sono impressionanti e permettono di far comprendere i rischi dei cambiamenti climatici per il genere umano. L’associazione mondiale dei meterologi aveva avvertito scrivendo testualmente che il Pianeta Terra rischia di diventare inospitale per le future generazioni.
L’ennesima conferma che le nostre lotte contro la deriva petrolifera sono fondamentali per evitare un disastro irreparabile. Bisogna fermare progetti insensati come quello di Bomba e le altre attività di ricerca di idrocarburi in Adriatico e diminuire drasticamente da subito il consumo di combustibili fossili con politiche adeguate”.