Il Tar di Pescara ha accolto il ricorso contro il Comune di Lanciano nella spinosa faccenda dell’affidamento in house ad Ecolan spa per il servizio di igiene urbana. Con sentenza n.344/2016, la sezione prima della sede staccata di Pescara del Tar Abruzzo ha, difatti, annullato l’atto di affidamento in house e dichiarato conseguentemente l’inefficacia dei contratti stipulati tra Comune di Lanciano ed Ecolan.
Circa un anno fa, con delibera consigliare del 20 ottobre 2015, infatti, il Comune di Lanciano affidava alla società Ecolan il servizio di igiene urbana per la città frentana e contro questo provvedimento ci furono ben tre ricorsi. Della Società Autotrasporti e Pulizie Industriali di Petroro Silvio srl, della Rieco spa e della Igam srl. I tre ricorrenti sono stati ora uniti dalla sentenza del Tar dello scorso 7 ottobre e pubblicata, oggi, 3 novembre, perché accomunati dalle stesse motivazioni.
Ma perché la delibera è stata annullata e quindi l’affidamento in house reso inefficace? Affinché si abbia un affidamento in house, spiega la sentenza, sono necessari alcuni requisiti imprescindibili. La totale partecipazione pubblica del soggetto, la prevalenza dell’attività per cui si richiede l’affidamento e il cosiddetto “controllo analogo”. Ed è proprio la ravvisata mancanza di questo controllo analogo ad aver fatto pronunciare il Tar in favore dei ricorrenti. Il controllo analogo si ha quando gli enti soci, in questo caso i 53 comuni, hanno il potere di esercitare forme di controllo corrispondenti a quelle esercitate dagli enti pubblici sui propri uffici e di controllare il soggetto affidatario in modo tale da condizionarne le scelte operative.
Per il Tar di Pescara, in Ecolan, questo non accade. Difatti la sentenza afferma come questo controllo venga a mancare sia al comitato ristretto (composto dai comuni di Treglio, Orsogna, Archi, Taranta Peligna, Gessopalena, Guardiagrele, Gamberale e Fallo), sia ai singoli soci, in quanto lo statuto non prevede affatto una “sottomissione” del cda di Ecolan né nei confronti del comitato né dei soci.
Cosa accadrà ora? La sentenza è impugnabile dinanzi al Consiglio di Stato quindi non è detta l’ultima parola, ma nel frattempo è esecutiva. Per cui gli scenari potrebbero essere diversi. O si lavora su una nuova modifica statutaria per sanare la lacuna del controllo analogo, oppure si procede ad un affidamento del servizio di igiene urbana tramite evidenza pubblica. Ma nel frattempo il servizio continuerà a funzionare?